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Politica
26.10.2025 - 00:30
Sindaco Mario Mantovan e vice Adam Ferro
Il TAR del Veneto ha rigettato il ricorso presentato un mese dopo le votazioni del 25/26 maggio dal gruppo di minoranza ‘Stefano Permunian sindaco - Porto Viro sicura’ contro l’elezione di Mario Mantovan e quella dell’attuale consiglio comunale per soli 7 voti di scarto. La sentenza a firma dei magistrati Ida Raiola e Francesco Avino ha raggiunto il municipio nel mezzo di una cerimonia di benvenuto a due amici gemellati di Veranopolis, Brasile. “Mi auguro che questo giudizio aiuti tutti a guardare avanti – il commento a caldo di Mantovan – La minoranza ha un ruolo importante per la nostra città e troverà sempre da parte nostra apertura e trasparenza: ogni richiesta sarà valutata e discussa con attenzione, come sempre. Porto Viro merita stabilità, crescita e futuro”. Tra le schede contestate alcune riportavano il nome del cagnolino di Mantovan, Thor, e la validità di quei voti – tracciati comunque nel riquadro di Mantovan – ha dato una visibilità nazionale all’animaletto che l’ha accompagnato nella campagna elettorale, “affiancandolo in varie iniziative pubbliche anche a sfondo ambientale ed essendo in buona mostra accanto all’immagine del suo padrone nello stesso profilo social utilizzato dal candidato e visionato da migliaia di followers” come specificato nella sentenza. “Lo scarto di 7 voti imponeva di far valere le contestazioni anche per rispetto dell’elettorato – ha rimarcato invece Permunian – Il TAR ha riconosciuto solo 4 errori accoglibili, permanendo dunque uno scarto di 3 voti. Ora stiamo valutando se fare appello al Consiglio di Stato, perché ‘Thor’, così come ‘Mario vigile’, è anche un potenziale segno di riconoscimento del voto, vietato per legge. Sono riusciti persino a fare passare per valida una scheda firmata dall’elettore, quindi a maggior ragione la verifica era doverosa e rispettosa della democrazia. In tutto questo spiace solo che la nostra città stia diventando lo zimbello d’Italia”. Dalla seconda lista di minoranza, Armida Panizzo ha sottolineato: “Aver voluto negare questa sconfitta ora costerà caro ai cittadini che dovranno pagare di tasca propria le spese legali affrontate dal comune per difendersi di fronte al Tribunale di Venezia. Questo non solo denota ancora una volta l’ignoranza e la mancanza di rispetto nei confronti degli abitanti di Porto Viro, visto che lo sperpero di denaro pubblico è un fatto grave ma anche l’arroganza di chi non ha saputo accettare la propria sconfitta, si fosse trattato anche di un solo voto”. Le spese legali relative alle accuse mosse ai componenti la squadra di Mantovan sono state sostenute personalmente dai consiglieri, diversamente da quelle relative al ricorso presentato contro la città di Porto Viro, a carico invece del comune. “Un buon tacer non fu mai scritto – ha invece osservato Maura Veronese, avvocato difensore di Mantovan ed ex sindaco – il voto è una cosa seria che deve essere sempre tutelata e rispettata, ma lo stesso rispetto bisogna dimostrarlo verso le istituzioni giudiziarie; non si va al TAR solo perché non ci sta bene il risultato del voto popolare o per coccolare il proprio Ego ferito. Il voto, così come le sentenze del resto, dovrebbe sempre essere rispettato”.
Fabio Pregnolato

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