Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Curiosità

Tra santi, tradizione e saggezza: i detti veneti del giorno di Ognissanti

La saggezza contadina veneta rivive nel giorno che unisce vivi e defunti

23ª Festa Contadina a Valli del Pasubio: tradizione, cibo e artigianato in un weekend da non perdere

Foto di repertorio

Il primo novembre, nel cuore dell’autunno che vira verso l’inverno, il Veneto si ferma per celebrare Ognissanti, una delle ricorrenze più sentite della tradizione cristiana e popolare. È il giorno in cui si onorano tutti i santi, ma anche il preludio alla commemorazione dei defunti, che nella cultura veneta è da sempre intrisa di rispetto, raccoglimento e una punta di poesia.

Accanto ai riti religiosi e alle visite ai cimiteri, resistono i detti popolari, autentici frammenti di saggezza contadina che uniscono il senso del sacro alla concretezza della vita di campagna. Tra un camino acceso e il profumo delle castagne, i veneti di un tempo leggevano nei proverbi la bussola delle stagioni e delle anime.

Ecco tre detti veneti che raccontano, meglio di mille parole, lo spirito del giorno di Ognissanti.

️ 1. «Per San Simon e San Giuda, l’òmo se cude e la dona s’aguda»

(Per San Simone e San Giuda – 28 ottobre – l’uomo si copre e la donna si aiuta).
Un modo ironico ma verissimo per dire che con la fine di ottobre arriva il freddo: l’uomo si veste più pesante, la donna inizia a sistemare la casa per l’inverno. Il proverbio, tramandato fino al giorno di Ognissanti, segna il cambio di stagione e il bisogno di prepararsi ai mesi duri che verranno.

️ 2. «Santi e morti, tiré fòra i porti»

(Santi e morti, tirate fuori le porte).
Con Ognissanti e la commemorazione dei defunti, nelle campagne venete si “chiudeva l’anno agricolo”: si rimettevano a posto gli attrezzi, si chiudevano i portoni delle stalle e si attendeva il riposo della terra. Un proverbio che unisce spiritualità e pragmatismo, segnalando la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.

3. «Se a Ognissanti xe bel tempo, del vin ne avaremo in tento»

(Se a Ognissanti c’è bel tempo, di vino ne avremo in abbondanza).
L’occhio dei contadini era sempre rivolto al cielo. Secondo la tradizione, una giornata limpida il 1° novembre era buon segno per l’annata vinicola successiva. Il proverbio riflette la speranza, la fede e il legame indissolubile tra natura e destino.

Tra un ricordo e una preghiera, Ognissanti in Veneto resta una giornata di equilibrio: tra sacro e profano, tra vita e memoria, tra la fine di un tempo e la promessa di un nuovo inizio.
Perché, come diceva un vecchio contadino della Bassa Padovana:

“I morti no i torna, ma i insegna a viver ben i vivi.”
(I morti non tornano, ma insegnano ai vivi come vivere bene.)

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione