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Movida a Padova, APPE: «Convivenza possibile solo con regole chiare e controlli efficaci»

L’associazione dei pubblici esercizi mette in guardia da soluzioni improvvisate e propone un accordo con l’Università per locali “student friendly”

Movida a Padova, APPE: «Convivenza possibile solo con regole chiare e controlli efficaci»

Foto di repertorio

La questione della movida a Padova torna al centro del dibattito, con l’ipotesi di spostare le attività dal quartiere Portello ai padiglioni della Fiera. Sull’argomento interviene l’Associazione Pubblici Esercizi (APPE), guidata dalla presidente Federica Luni, che invita a un approccio equilibrato e condiviso, evitando scelte affrettate che rischiano di creare più problemi di quanti ne risolvano.

«È giusto alleggerire il Portello – sottolinea Luni – ma non possiamo dimenticare chi ha investito per riqualificare una zona “difficile”. Trasformare un quartiere vivo in una manifestazione privata chiusa non è la soluzione». APPE critica anche l’idea di creare due poli distinti di aggregazione giovanile, ricordando l’esperienza del Naviglio, nata con obiettivi diversi e poi evoluta in qualcosa di lontano dalle intenzioni iniziali.

La parola chiave, secondo l’associazione, è equilibrio. «Non serve una “terra di nessuno”, né una città consegnata agli eccessi di pochi. Servono regole chiare e controlli efficaci nelle serate calde», spiega Luni, evidenziando come la vivacità dei locali possa contribuire a rendere sicure e attrattive aree universitarie e quartieri notturni, senza trasformarsi in scenari di degrado.

L’associazione invita inoltre a considerare i dati reali: a Padova sono iscritti oltre 70.000 studenti universitari, ma non tutti vivono stabilmente in città. Durante il giorno i quartieri universitari brulicano di vita, mentre la sera i numeri si riducono notevolmente.

APPE propone quindi un accordo quadro tra esercenti e Università, con il patrocinio del Comune, che permetta ai locali associati di offrire sconti agli studenti nei giorni feriali, creando una rete cittadina di locali «student friendly». «Molti esercenti già offrono agevolazioni – conclude Luni – ma un progetto coordinato avrebbe un impatto molto maggiore, evitando iniziative improvvisate e valorizzando la movida come opportunità per una Padova viva, accogliente e sicura».

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