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Influenza, primi ricoveri al Ca’ Foncello di Treviso: l’Ulss 2 punta a vaccinare il 60% degli over 65

Già somministrate 120mila dosi

vaccini

Foto di repertorio

Parte con anticipo e buoni risultati la campagna antinfluenzale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che dopo un mese di attività ha già distribuito 120mila vaccini sui 130mila acquistati. L’obiettivo ora è ambizioso: arrivare a 140mila dosi per immunizzare almeno il 60% della popolazione over 65, un traguardo che il territorio non ha mai raggiunto prima.

Il direttore generale Francesco Benazzi ha fatto il punto sulla situazione, sottolineando come la collaborazione tra medici di base, pediatri e farmacie stia consentendo di coprire in tempi rapidi le fasce più a rischio. Solo nel mese di ottobre, i medici di famiglia hanno somministrato oltre 105mila dosi, mentre 5.200 sono andate alle case di riposo e 3mila ai pediatri di libera scelta. Le farmacie hanno contribuito con 7mila vaccinazioni, mentre il Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) ha registrato 6.500 inoculazioni, includendo anche le 3.700 dosi anti-Covid somministrate in parallelo.

Il vaccino è gratuito per gli over 60, per chi soffre di patologie croniche, per le donne in gravidanza e per i bambini fino ai 6 anni. Chi non rientra in queste categorie può comunque vaccinarsi presso gli ambulatori del Sisp, con pagamento del ticket. Prenotazioni e informazioni sono disponibili tramite il medico di famiglia, i pediatri o il portale dell’Ulss 2.

Tre “Vax Day” per alzare la copertura vaccinale

Per favorire la partecipazione, l’Ulss 2 ha organizzato tre giornate straordinarie di vaccinazione: il 15 novembre (Treviso, Preganziol, Castelfranco e Vittorio Veneto), il 29 novembre (Treviso, Oderzo, Asolo e Conegliano) e il 6 dicembre (Treviso, Conegliano e Montebelluna).

Crescono i ricoveri per patologie respiratorie

Parallelamente, arrivano i primi segnali di pressione sugli ospedali. Al Ca’ Foncello di Treviso si registrano 21 pazienti Covid, uno in più rispetto alla scorsa settimana, e 166 ricoveri per sindromi respiratorie, con un incremento del 2%. Dieci di questi casi sono riconducibili all’influenza stagionale, mentre gli altri sono dovuti a Rinovirus e Adenovirus.

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