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Rigenerazione sociale

Fabio Bui (Popolari per il Veneto) lancia un piano per ricucire il tessuto civile e culturale della regione

Il candidato alla Presidenza del Veneto propone sei azioni per contrastare il degrado sociale: “Più comunità e meno solitudine. Il futuro si costruisce con educazione, partecipazione e responsabilità condivisa”

Fabio Bui

Fabio Bui

«Il Veneto non può permettersi di perdere la propria anima: quella fatta di lavoro, coesione e valori condivisi». Con queste parole Fabio Bui, candidato presidente della Regione Veneto per Popolari per il Veneto, lancia un appello contro quello che definisce «il vero degrado del nostro tempo: la povertà educativa e la solitudine».

Secondo Bui, accanto ai tradizionali punti di forza della regione – economia solida, volontariato diffuso, associazionismo – si stanno moltiplicando segnali di fragilità: giovani in difficoltà, famiglie sovraccaricate, spazi pubblici trascurati, circoli culturali in crisi e un crescente senso di disconnessione tra cittadini e istituzioni. «Non basta pulire le strade o moltiplicare i divieti – afferma –. Il degrado non si vince con più controlli, ma con più comunità».

Un piano in sei punti per un Veneto che “ricuce”

Il programma di Bui prevede una serie di interventi per rimettere al centro educazione, partecipazione e legami sociali:

  1. Rete Regionale dei Presìdi di Comunità. Nuovi centri civici e spazi educativi nei comuni veneti, in collaborazione con parrocchie e associazioni, per offrire doposcuola, ascolto e iniziative culturali.

  2. Patto Educativo Veneto. Un’alleanza tra scuole, famiglie, psicologi, società sportive e imprese per affrontare insieme disagio giovanile, bullismo e isolamento sociale.

  3. Bonus Cultura Civica. Contributi a teatri, cori, biblioteche, bande e oratori, «luoghi che non intrattengono soltanto – spiega Bui – ma costruiscono cittadinanza».

  4. Sindaco di Strada e sicurezza partecipata. In quartieri difficili, squadre composte da educatori, volontari e forze dell’ordine per prevenire vandalismi e solitudine.

  5. Incentivi alle imprese solidali. Agevolazioni regionali per le aziende che investono in progetti sociali e culturali sul territorio.

  6. Campagna “Nessuno si salva da solo”. Una grande iniziativa di comunicazione civica per promuovere rispetto, volontariato e dialogo tra generazioni.

«Il Veneto non si salva diviso tra chi urla e chi si rassegna – conclude Bui –. Si salva con chi ripara, con chi si assume responsabilità e si prende cura dei luoghi e delle persone. Ordine e solidarietà non sono contrari: uno senza l’altra non regge».

Per il candidato dei Popolari, il tema non riguarda solo le periferie. «Oggi il degrado attraversa centri storici, quartieri e paesi di provincia. È una questione di tenuta sociale, e sarà la vera sfida del prossimo governo regionale».

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