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Attualità
10.11.2025 - 08:14
Foto di repertorio
La gestione della discarica di Ponte di Ronco, a Canal San Bovo (Trento), finisce sul tavolo del Parlamento. Il deputato veneto del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti, ha annunciato la presentazione di una interrogazione urgente al Ministro della Salute per fare luce sui presunti rischi ambientali e sanitari legati al conferimento di terre contaminate provenienti dai cantieri del bypass ferroviario di Trento, in prossimità delle aree ex Carbochimica e Sloi, note per la loro alta concentrazione di inquinanti.
Secondo Cappelletti, la scelta della Giunta provinciale di Trento di utilizzare il sito di Ponte di Ronco come destinazione finale per quei materiali di scavo solleva «gravi interrogativi» su sicurezza e logica ambientale. La discarica, nata per il deposito di inerti, non risulta impermeabilizzata e si trova a pochi metri dal torrente Vanoi, un corso d’acqua soggetto a rischio esondazione.
«È inaccettabile – denuncia Cappelletti – far viaggiare centinaia di camion per oltre 120 chilometri solo per spostare l’inquinamento lontano da Trento. Si tutelano i cittadini a monte, ma chi tutela quelli a valle, lungo l’asse Vanoi-Cismon-Brenta? Qui è in gioco la qualità dell’acqua e la sicurezza di un intero territorio.»
Il parlamentare pentastellato chiede che le terre contaminate siano bonificate prima del conferimento e che il sito venga immediatamente messo in sicurezza e impermeabilizzato, nel rispetto del principio di precauzione.
Cappelletti non risparmia accuse alle istituzioni regionali: «Non osi la Regione etichettare come “terroristi ambientali” i cittadini che difendono la loro valle. È lo stesso atteggiamento che vedemmo ai tempi dello scandalo PFAS, quando il Movimento 5 Stelle fu accusato di procurato allarme: oggi, quella battaglia ha portato alla condanna dei responsabili del disastro ambientale».
Il deputato, membro della Commissione Industria alla Camera, ringrazia infine comitati e associazioni che stanno denunciando la situazione, ribadendo che il M5S continuerà a vigilare sulle politiche ambientali e a dare voce ai territori:
«Non si può continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. L’ambiente non ha confini amministrativi: quello che finisce nel Vanoi arriva fino al Veneto.»
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