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Coldiretti Veneto
11.11.2025 - 11:19
Foto di repertorio
Oggi, 11 novembre, San Martino assume per gli agricoltori veneti il valore simbolico di capodanno agricolo: un momento per tirare le somme dell’annata appena trascorsa e guardare al futuro con consapevolezza. Nei campi si nota in questi giorni un via vai di macchine agricole impegnate nella preparazione dei terreni in vista dell’inverno, segno tangibile di una stagione che volge al termine.
Per fare il punto sul 2025 in Veneto, Buongiorno Veneto ha incontrato Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto. “Quest’anno, come tutti gli altri, non è stato privo di difficoltà”, esordisce Salvan, ricordando i rincari dei costi energetici, le tensioni internazionali e le sfide climatiche che incidono su tutte le produzioni agricole, dalla pianura alla montagna.
Il presidente sottolinea l’impatto delle dinamiche globali sulle aziende locali. “Ciò che succede in Brasile, in Russia o nelle trattative internazionali influenza direttamente la nostra realtà quotidiana”, afferma. Anche le politiche europee, secondo Coldiretti, non hanno offerto segnali rassicuranti: la nuova proposta di Politica Agricola Comunitaria rischia di ridurre le risorse di oltre il 20%, con un rischio di rinazionalizzazione e di mescolamento con fondi di coesione sociale, mettendo in secondo piano la centralità strategica del settore agricolo.
Salvan evidenzia anche la delicatezza degli accordi commerciali, come il Mercosur, che potrebbero penalizzare le produzioni venete senza tenere conto delle caratteristiche locali e della burocrazia che grava sugli agricoltori italiani. “Non si tratta solo di agricoltura, ma di sovranità e sicurezza alimentare”, rimarca.
Il presidente di Coldiretti ricorda infine l’importanza del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO. “Il valore della nostra alimentazione nasce dalla terra e dai campi, e rappresenta anche un contributo fondamentale per la sostenibilità ambientale e la qualità della vita”, spiega. Secondo Salvan, agricoltori, allevatori e pescatori devono essere visti come custodi del territorio, essenziali per la gestione del rischio idrogeologico e la resilienza dei nostri paesaggi.
In vista delle elezioni regionali del 23-24 novembre, Coldiretti Veneto ha chiesto attenzione concreta per il settore primario: riduzione della burocrazia, investimenti mirati e un assessore all’agricoltura capace di prendere decisioni strategiche. “Il Veneto è tra le regioni più importanti per varietà e valore agricolo, e merita rispetto e strumenti per crescere. Noi faremo sentire la nostra voce, sia attraverso il dialogo sia, se necessario, con azioni concrete nei confronti delle istituzioni”, conclude Salvan.
Con l’augurio che le parole di San Martino non siano solo un momento simbolico, ma l’inizio di un sostegno reale e duraturo per chi lavora la terra e produce il cibo che sostiene la vita del Veneto.
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