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Il Calendario Storico dell'Arma dei Carabinieri 2026 celebra la dedizione silenziosa di chi serve il Paese

Svelata ieri la nuova edizione 2026 intitolata “Eroi quotidiani”

Il Calendario Storico dell'Arma dei Carabinieri 2026 celebra la dedizione silenziosa di chi serve il Paese

Presentazione del Calendario Storico dell'Arma 2026 al comando provinciale dei Carabinieri di Verona

Da oltre novant’anni racconta un’Italia che cambia, ma non dimentica i suoi valori più solidi: onore, servizio, umanità. Anche per il 2026 il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, presentato ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma, rinnova una tradizione che accompagna intere generazioni e che, dal 1928, è diventata un simbolo della memoria collettiva nazionale.

Alla presenza del Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, e del Ministro della Difesa Guido Crosetto, è stata svelata la nuova edizione, intitolata “Eroi quotidiani”: un omaggio alle donne e agli uomini in divisa che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, garantiscono sicurezza, solidarietà e speranza alle comunità di tutto il Paese.

Giunto alla 93ª edizione, il calendario si conferma un fenomeno editoriale e culturale: oltre 1,2 milioni di copie stampate, tradotte in otto lingue e diffuse persino in versioni sarda e friulana. Ogni anno entra nelle case, nelle scuole e negli uffici, mantenendo vivo quel legame profondo che unisce i Carabinieri agli italiani — un legame fatto di fiducia e riconoscenza reciproca.

Protagonista di questa edizione è l’arte di Luigi “René” Valeno, esponente di punta della nuova Pop Art italiana, che ha scelto colori vivaci e linee essenziali per rappresentare i Carabinieri nei gesti semplici e autentici della vita quotidiana: accanto ai cittadini, tra le strade, nei paesi, nei luoghi simbolo della cultura nazionale. Le sue tavole restituiscono la forza discreta della presenza dell’Arma, trasformando la Pop Art in linguaggio di prossimità e gratitudine.

Ad accompagnare le immagini, i testi di Maurizio de Giovanni, che costruiscono un racconto unitario: la lettera di un giovane Carabiniere ai suoi genitori. Nelle sue parole si intrecciano entusiasmo e consapevolezza, sacrificio e orgoglio, in un viaggio intimo che diventa ritratto corale di un’Istituzione che vive di persone, di storie, di gesti.

La prefazione di Aldo Cazzullo richiama il filo rosso della storia: dai primi Carabinieri del 1814 fino ai protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, l’Arma attraversa i secoli come simbolo di unità nazionale e dedizione al bene comune. La postfazione di Massimo Lugli, invece, porta il lettore nel presente, con un episodio vissuto in prima persona che restituisce la naturalezza con cui, anche nei gesti più semplici, i militari sanno infondere sicurezza e conforto.

Il Comandante Generale Luongo, nell’introduzione, riassume lo spirito dell’opera con parole che diventano manifesto etico:

“A chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario. A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola: la cura.”

Accanto al Calendario Storico sono stati presentati anche gli altri prodotti editoriali dell’Arma: l’Agenda 2026, che riprende il tema degli “eroi quotidiani” con racconti brevi e note storiche di de Giovanni; il Calendario da tavolo, dedicato ai “Carabinieri nello sport”, per celebrare i successi e i valori del Centro Sportivo Carabinieri, fondato nel 1964; e infine il Planning da tavolo, incentrato sui “Reparti a Cavallo dell’Arma”, icone di eleganza e disciplina, simbolo di una tradizione equestre che affonda le radici nella storia stessa dell’Istituzione.

Come ogni anno, il ricavato della distribuzione dei prodotti sarà devoluto a finalità benefiche, in particolare all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari.

Così, anche nel 2026, il Calendario dei Carabinieri non è solo un oggetto da collezione: è un racconto d’Italia, un frammento di storia che continua a parlare al cuore dei cittadini, ricordando che — oggi come ieri — accanto a ogni cittadino c’è sempre un Carabiniere.

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