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Il ricordo

Padova ricorda Giulia Cecchettin: “Un minuto di rumore per Giulia, per tutte”

A due anni dal femminicidio della studentessa, quasi duecento giovani si sono riuniti in piazza Portello

Padova ricorda Giulia Cecchettin: “Un minuto di rumore per Giulia, per tutte”

Foto dell'evento

Due anni dopo la tragica morte di Giulia Cecchettin, la città universitaria di Padova si è fermata, ma non in silenzio. Ieri, alle 17:00, in piazza Portello, quasi duecento studenti e studentesse si sono ritrovati su invito dell’UDU Padova e della Rete degli Studenti Medi per un’iniziativa simbolica dal titolo “Un minuto di rumore per Giulia, per tutte”.

Un rumore collettivo — battiti di mani, voci, strumenti improvvisati — per ricordare Giulia, per denunciare la violenza di genere, per trasformare il dolore in azione.

Sono passati due anni da quando Giulia, studentessa della nostra università, ci è stata strappata per mano di un uomo”, ha dichiarato Paola Bonomo, presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Padova. “Avevamo promesso che sarebbe stata l’ultima, ma da gennaio sono già più di 90 le donne uccise in Italia. Non sono casi isolati o ‘raptus’, ma il frutto di un sistema che rende possibile e accettabile la violenza patriarcale.”

Bonomo ha poi sottolineato l’urgenza di un’educazione sessuale e affettiva nelle scuole e università, sportelli di ascolto in ogni ateneo e fondi adeguati ai centri antiviolenza. “Siamo stanche e arrabbiate – ha aggiunto – ma anche determinate. Per Giulia, per tutte. Per dire che non staremo più zitte di fronte a tutto questo.”

Il minuto di rumore è diventato così un gesto di solidarietà, memoria e protesta: un suono che attraversa la città per ricordare che la violenza non può più essere ignorata, e che la voce delle donne e delle ragazze continuerà a farsi sentire.

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