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Turismo veneto

Federalberghi chiede più risorse e regole aggiornate per sostenere il turismo in Veneto

Il presidente Massimiliano Schiavon lancia un appello ai candidati regionali: servono fondi, meno burocrazia e norme più moderne per mantenere la regione ai vertici dell’accoglienza italiana

Veneto: un'estate che continua anche a settembre

Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto

Il turismo continua a essere il motore economico del Veneto, con un valore che supera i 18 miliardi di euro l’anno. Ma per continuare a crescere, servono nuove regole e maggiori risorse. È questo il messaggio che Federalberghi Veneto ha rivolto ai candidati alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre.

«Abbiamo presentato un manifesto per raccontare ciò che la categoria si aspetta», ha spiegato il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon. «Il turismo è la prima economia della nostra regione e chiediamo che la politica lo riconosca come tale, con strategie mirate e finanziamenti adeguati».

Tra le priorità indicate da Schiavon, la revisione della legge regionale 11 del 2013, che regola il comparto turistico. «Va aggiornata con urgenza – sottolinea – perché rischia di non rispondere più ai cambiamenti del settore. È necessario un intervento che la renda attuale e funzionale alle esigenze di oggi».

Schiavon propone anche la creazione di un tavolo permanente del turismo, che riunisca istituzioni, categorie economiche e enti locali per coordinare le politiche di sviluppo. «Serve uno sportello unico che semplifichi le pratiche burocratiche e velocizzi le autorizzazioni – aggiunge –. Oggi gli iter sono troppo lenti e frammentati tra Comuni, Asl e Vigili del Fuoco».

Un altro nodo cruciale riguarda gli alloggi per i lavoratori stagionali, un tema che tocca da vicino le località balneari e montane del Veneto. «Abbiamo bisogno di una classificazione regionale per le foresterie dedicate agli stagionali – spiega il presidente –. Gli imprenditori sono pronti a investire, ma servono regole chiare, agevolazioni fiscali e incentivi per rendere questi progetti sostenibili».

Schiavon conclude con un appello alla politica: «Intervenire subito su questi temi significa rendere il lavoro turistico più attrattivo e offrire percorsi formativi concreti, anche per rispondere al calo demografico e alla necessità di accogliere nuove risorse dall’estero».

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