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Padova in piazza: 500 studenti uniti contro le politiche scolastiche del governo

Dal centro città al Portello, corteo studentesco per rivendicare diritti, investimenti e maggiore ascolto sulle scuole superiori e università

Padova in piazza: 500 studenti uniti contro le politiche scolastiche del governo

Foto dell'evento

Oggi la città è stata attraversata da un corteo di circa 500 studenti provenienti dalle scuole superiori e dall’università, in occasione della giornata internazionale dello studente. La manifestazione, promossa da Rete degli Studenti Medi, Udu Padova e Intercollettivi, ha visto gli studenti partire dalla stazione fino al Portello, portando richieste chiare al governo in tema di istruzione, diritti e investimenti.

Alice Congiu, dell’Intercollettivi di Padova, ha sottolineato come le mobilitazioni degli ultimi mesi abbiano contribuito a risvegliare il corpo studentesco: “Si sono creati molti collettivi che sentivano il bisogno di organizzarsi e unirsi per costruire un canale duraturo e un organo rappresentativo di tutte le scuole superiori di Padova”.

Leonardo Dal Brollo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, ha criticato duramente le politiche del Ministro Valditara e del governo: “Le decisioni sulla scuola vengono prese senza ascoltare chi la vive quotidianamente. Dalla limitazione dell’educazione sessuale e affettiva alla repressione del dissenso durante gli esami, fino al divieto dei telefoni durante l’intervallo, le misure approvate non rispondono ai reali bisogni degli studenti. Il sistema scolastico è aziendalizzato, classista e repressivo, e noi continueremo a manifestare per opporci a questo modello”.

Marco Nimis, coordinatore di Udu Padova, ha aggiunto: “Il governo ignora i bisogni degli studenti. La legge di bilancio prevede aumenti militari per 100 miliardi nei prossimi anni, ma nulla per borse di studio, residenzialità pubblica o trasporti. L’istruzione viene trascurata mentre il controllo sul sapere aumenta, con norme che permettono ai servizi segreti di entrare nelle università e riforme dei CdA che favoriscono figure controllate dal governo. La nostra risposta è la mobilitazione, oggi come nei mesi scorsi”.

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