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Sanità locale
14.11.2025 - 16:50
Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre
«Quando Stefani parla di “Consiglio della Sanità”, immagino si riferisca a un consiglio di amministrazione. Visto l’andamento, sembra che la direzione sia la privatizzazione totale del sistema sanitario veneto». Così Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, risponde all’ultimo annuncio del rivale Alberto Stefani, esponente della Lega e del centrodestra.
«Delle due l’una – attacca Manildo –: o per Stefani “va tutto benissimo”, come dice ogni giorno l’attuale presidente Zaia, oppure dobbiamo ammettere che siamo nel pieno di una crisi strutturale della sanità pubblica del Veneto, e serve un cambio di passo vero, non uno slogan. Chi vuole guidare questa Regione non può cavarsela con frasi generiche. Deve dire da che parte sta».
Il candidato del centrosinistra non ha dubbi: «Negli ultimi anni le liste d’attesa si sono allungate, il personale sanitario è stato demotivato, i medici di base sono schiacciati dalla burocrazia e difficili da trovare in molti territori. Le Case della Comunità restano per lo più sulla carta e le case di riposo sono allo stremo: in Veneto manca ancora una riforma che tutte le altre Regioni hanno già realizzato, tranne noi e la Sicilia. Tutto questo pesa sulle famiglie».
Secondo la Fondazione Gimbe, lo scorso anno oltre 380 mila veneti hanno rinunciato a curarsi. «Il motivo è semplice – continua Manildo –: il sistema pubblico non riesce a dare risposte, e i costi del privato sono insostenibili. Non è degno di una regione civile e avanzata come la nostra. Costruire una sanità dove la salute non è più un diritto, ma un servizio per chi può permetterselo, significa scegliere una società ingiusta e divisa. Il Veneto non è questo».
Il candidato sottolinea il valore della solidarietà: «Siamo una terra di volontariato e di persone che dedicano tempo e cuore agli altri. Non meritiamo un governo regionale che lascia indietro chi ha il portafoglio più leggero. Gli annunci di Stefani li trovo offensivi verso chi non riesce a prenotare una visita o a garantire assistenza a un familiare fragile».
Manildo ribadisce la propria visione: «Crediamo in una sanità pubblica, universale e accessibile. La politica, come ci ha insegnato Don Milani, è prendersi cura di tutti». E presenta il candidato alla guida della sanità veneta in caso di vittoria: «Mimmo Risica, cardiologo di esperienza e uomo di ideali, si dedica ai più fragili in Italia e nel mondo. Non è una scelta di partito, ma una scelta per il Veneto».
Infine l’affondo diretto sul rivale: «Stefani non può scegliere liberamente il suo assessore alla sanità. La decisione arriva da Roma e dai partiti. Questa è la differenza tra chi vuole governare il Veneto per i veneti e chi ne fa solo una pedina della politica nazionale».
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