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Verona, Sclerosi Multipla, la rivoluzione digitale della cura: videogame e solette intelligenti

Il Centro di Neurologia B sperimenta telemedicina avanzata

Verona, Sclerosi Multipla, la rivoluzione digitale della cura: videogame e solette intelligenti

Le immagini sul posto

Videogame interattivi, solette con sensori e risonanza magnetica potenziata dall’intelligenza artificiale: queste le innovazioni con cui il Centro di Neurologia B dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Borgo Roma affronta la Sclerosi Multipla (SM), malattia autoimmune e neurodegenerativa che colpisce principalmente giovani donne.

A coordinare i progetti innovativi è il prof. Massimiliano Calabrese, che guida un team multidisciplinare impegnato nella telemedicina, fondamentale visto che il 85% dei pazienti proviene da fuori Verona. La piattaforma digitale consente di raccogliere in tempo reale dati cognitivi e motori, permettendo ai medici di intervenire anche a distanza.

Videogame per monitorare la mente
Il videogame interattivo, sviluppato dal team di Calabrese, trasforma il gioco in uno strumento clinico. Monitorando memoria, concentrazione e tempi di reazione, il sistema rileva eventuali peggioramenti, informando il medico in tempo reale. I risultati di questa innovazione sono già stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali.

Solette intelligenti per la deambulazione
Per la valutazione della camminata, i pazienti indossano solette con sensori elettronici. I dispositivi raccolgono parametri dettagliati sul movimento di gambe e piedi, permettendo un follow-up personalizzato e costante anche a distanza, superando i limiti delle visite ambulatoriali tradizionali.

Risonanza magnetica e IA: diagnosi più precise
L’uso combinato di risonanza magnetica avanzata e algoritmi di intelligenza artificiale migliora la diagnosi precoce e il monitoraggio della malattia, potenziando la precisione terapeutica. Il Centro è inoltre impegnato nella ricerca sui nuovi farmaci, come gli inibitori della BTK e i rimielinizzanti, che riparano la guaina nervosa danneggiata.

Un meeting a misura di paziente
Le innovazioni sono state presentate durante l’incontro scientifico “La Sclerosi Multipla 2026: le frontiere della ricerca e della cura”, organizzato dal prof. Calabrese. L’evento ha coinvolto pazienti, caregiver, clinici e ricercatori, con l’obiettivo di spiegare in maniera chiara le nuove tecnologie e l’importanza del monitoraggio quotidiano anche a distanza.

Numeri e contesto
Il Centro di Neurologia B segue circa 2.000 pazienti, con 200 nuovi casi ogni anno. La SM colpisce oltre 135.000 persone in Italia, con una prevalenza di 180 casi ogni 100.000 abitanti in Veneto. La diagnosi precoce e la terapia personalizzata permettono di rallentare o bloccare la progressione della malattia, riducendo l’accumulo di disabilità.

“Il coinvolgimento del paziente è fondamentale – sottolinea il prof. Calabrese –. Monitorarlo ogni giorno, anche quando è lontano dall’ospedale, ci consente di intervenire tempestivamente e migliorare la qualità della vita. La Sclerosi Multipla richiede un impegno costante, ma oggi possiamo davvero fare la differenza con strumenti innovativi e terapie mirate”.

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