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Il gabbiano torna a volare a Venezia: Filippo Dini guida un Čechov che parla al nostro presente

Al Teatro Goldoni debutta la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto: Giuliana De Sio protagonista, doppia regia inedita e uno sguardo lucido su un’umanità sospesa sul baratro

Il gabbiano torna a volare a Venezia: Filippo Dini guida un Čechov che parla al nostro presente

Foto di repertorio

Un lago, un gruppo di persone e un gabbiano che precipita al suolo: così Anton Čechov raccontava la fine dei sogni e l’inizio della disillusione. Ed è proprio partendo da questo simbolo amaro e potentissimo che Filippo Dini firma la nuova grande produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro NazionaleIl gabbiano, in scena al Teatro Goldoni da venerdì 28 a domenica 30 novembre. Dini, che torna alla regia per lo Stabile dopo I parenti terribili, affronta il capolavoro di Čechov con una lettura che porta al centro un’umanità smarrita, sull’orlo del collasso emotivo e sociale. Accanto a lui, sul palco, Giuliana De Sio, fresca vincitrice del premio Le Maschere del Teatro Italiano 2025, qui impegnata in un classico che raramente aveva affrontato nella sua lunga carriera.

Per la prima volta nella storia dello spettacolo, Il gabbiano viene affidato a due registi: oltre alla visione complessiva di Dini, la scena dedicata allo “spettacolo di Kostja” è curata dal giovane autore e regista Leonardo Manzan, due volte vincitore della Biennale di Venezia. Una scelta coraggiosa, nata dal desiderio di raccontare l’incontro – talvolta lo scontro – fra generazioni teatrali e artistiche. Come nel testo di Čechov, anche qui la voce di un giovane regista si esprime in totale autonomia, riflettendo la tensione creativa che anima l’opera.

Accanto a Dini e De Sio, in scena Virginia Campolucci, Enrica Cortese, Gennaro Di Biase, Giovanni Drago, Angelica Leo, Valerio Mazzucato, Fulvio Pepe ed Edoardo Sorgente. La traduzione è di Danilo Macrì, le scene di Laura Benzi, i costumi di Alessio Rosati, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Massimo Cordovani.

La trama è nota ma sempre attuale: una casa di campagna, un lago e un intreccio di vite che cercano disperatamente una via di fuga dal grigiore dell’esistenza. Ci sono Kostja, giovane autore in conflitto con la madre, attrice affermata; Nina, che sogna il palcoscenico; e attorno a loro un microcosmo di aspirazioni e fallimenti. Čechov racconta l’amore non corrisposto, la fatica dei sogni, la crudeltà del destino, e Dini sceglie di far risuonare questi temi come un’eco precisa della contemporaneità: una società che consuma speranze e non riesce più a garantire futuro.

Le repliche saranno completamente accessibili a persone sorde, ipoudenti, cieche e ipovedenti, grazie a smart glasses, tablet, audiodescrizioni e sottotitoli. Sabato 29 novembre alle 17, all’Ateneo Veneto, il cast incontrerà il pubblico nell’appuntamento A scena aperta.

Teatro Goldoni, Venezia
28 novembre ore 19.30
29 novembre ore 19.00
30 novembre ore 16.00

Durata: 2h e 30’, con intervallo.

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