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21.11.2025 - 13:44
Foto di repertorio
Una busta paga inattesa e amara sta generando preoccupazione tra gli infermieri in servizio presso l’Ulss 9 Scaligera e l’Aoui Verona. Con l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo nazionale della sanità 2022-2024, il personale che ha lavorato in “pronta disponibilità” durante il 2025 scopre infatti che quelle ore non beneficeranno più dell’aliquota fiscale agevolata al 5%. Di conseguenza, dovranno restituire la differenza fiscale, pari a circa il 25%, per un importo medio compreso tra 500 e 1.000 euro.
A sollevare il caso sono Uil Fpl e Nursing Up, che denunciano la contraddizione normativa e le difficoltà che i lavoratori si trovano ad affrontare. «Lo Stato dà e contemporaneamente toglie», spiega Luca Molinari, responsabile Sanità Uil Fpl Verona, sottolineando come la decisione generi frustrazione tra chi ha garantito il servizio nelle strutture sanitarie.
Il segretario generale Uil Fpl Verona, Marco Bognin, evidenzia come gli arretrati del nuovo CCNL copriranno solo il 2024 e parte del 2025, mentre gli anni precedenti resteranno esclusi.
Anche Guerrino Silvestrini, segretario regionale Nursing Up Veneto, mette in dubbio la legittimità del recupero fiscale, definendolo “profondamente ingiusto e improprio sotto il profilo legale”. L’azione rischia di avere conseguenze sull’intero sistema sociosanitario, riducendo la disponibilità del personale a effettuare straordinari e aggravando le liste d’attesa per prestazioni e interventi programmati.
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