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21.11.2025 - 13:45
Immagine di repertorio
Tra canti, preghiere e un intenso profumo di ceri accesi, Venezia ha celebrato anche quest’anno la Festa della Salute, rinnovando il voto secolare alla Madonna per la fine della pestilenza del 1630. Dall’alba, un flusso costante di fedeli ha attraversato il Ponte votivo, avanzando passo dopo passo verso la Basilica di Santa Maria della Salute per affidare alla Madre di Dio le proprie intenzioni e i ringraziamenti per le grazie ricevute.
La messa solenne, celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia, ha sottolineato il significato della festa come momento di speranza e solidarietà. «Maria è beata perché ha creduto. Riceve e dona; è la prima “graziata” e la prima “cooperatrice” del cammino salvifico», ha spiegato il Patriarca, che ha dedicato parole di vicinanza al sindaco di Venezia per la perdita della madre e a Alberto Trentini, da oltre un anno detenuto in Venezuela, affidando alla Madonna della Salute la preghiera per la sua liberazione.
Presenti alla celebrazione autorità civili e religiose, membri del Comune di Venezia, delle IX Congregazioni del Clero, delle Scuole Grandi, degli Ordini Cavallereschi e rappresentanti delle forze militari. La Basilica, aperta dalle 5.45 fino alle 22.30, resterà accessibile fino al 23 novembre con orario continuato dalle 9 alle 18.
Le celebrazioni erano iniziate già ieri sera con il tradizionale pellegrinaggio dei giovani dal Campo San Maurizio alla Salute, durante il quale Moraglia ha invitato a pregare per la pace in Palestina, Ucraina e in tutti i paesi segnati dai conflitti. In terraferma, la Festa della Salute è stata celebrata con una messa al Santuario della Madonna della Salute di via Torre Belfredo, alla presenza dell’assessore comunale ai Servizi al cittadino.te
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