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La protesta
06.10.2025 - 09:42
Immagine di repertorio
«Siamo qui per difendere la sanità pubblica, gli anziani e fragili che utilizzano i Cup, i dipendenti che rischiano il licenziamento e il nostro diritto a essere curati nei tempi prestabiliti».
Hanno esordito così i rappresentanti del «Comitato difesa sanità pubblica - Bassa padovana», promotori del sit-in di fine settembre davanti all’ex ospedale di Monselice dopo il protrarsi della riduzione dei giorni di apertura al pubblico degli sportelli Cup di Este, Monselice, Montagnana e Conselve.
Accanto a loro i sindaci di Baone, Due Carrare, Stanghella ed Este, i consiglieri comunali di centrosinistra di Monselice e un centinaio di cittadini con cartelli e striscioni per difendere i loro diritti sanitari.
«Sono gli anziani e i fragili che hanno bisogno di accedere agli sportelli. L’altro giorno erano una ottantina le persone in fila da ore per utilizzare i Cup» spiega Giorgio Zanellato. «Siamo stanchi di sentire che le liste di attesa sono ok, quando lo sappiamo bene che ci vogliono mesi o anni, per poter ottenere una visita specialistica prescritta dal medico in tempi rapidi».
Il consigliere Francesco Miazzi ha lanciato un appello: «Chiamo ai sindaci di farsi portavoce delle esigenze dei cittadini e di sollecitare l’Usl di ripristinare immediatamente almeno il servizio esistente prima del 30 giugno e di ottenere garanzie per i lavoratori, dato che sono in previsione 40 licenziamenti e di evitare ulteriori tagli agli sportelli decentrati».
Il primo cittadino Francesco Corso ha invece lanciato un allarme: «C’è disagio e preoccupazione, sono anni che si sta smantellando il nostro servizio ospedaliero e ora con questo ultimo schiaffo abbiamo raggiunto un livello intollerabile».
L’assessora di Este Beatrice Andreose rimarca la presenza della sua amministrazione in ogni iniziativa per sostenere i diritti dei cittadini e la sanità pubblica: «Siamo preoccupati e continueremo a lottare per far ripristinare un servizio essenziale».
Davide Moro, sindaco di Due Carrare, assieme alla collega di Stanghella Cristina Belluco, ha spiegato come ci siano altri disservizi: «Le persone quando stanno male hanno bisogno di risposte rapide e certe. C’è una problematica più ampia nei servizi sanitari che deve essere risolta con urgenza».
Giada Zandonà
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