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Arte
16.07.2025 - 05:20
Un nuovo e raffinato progetto di illuminazione firmato Linea Light Group, azienda trevigiana attiva dal 1976, valorizza la Pala del Giorgione, custodita nella cappella del Duomo di Castelfranco. La soluzione, progettata con criteri avanzati e donata dall’azienda alla comunità di Castelfranco, restituisce intensità cromatica e profondità, nel pieno rispetto della cornice storica e liturgica.
L’opera, realizzata tra il 1502 e il 1504, è una delle pochissime di Giorgione ancora nella collocazione originaria e rappresenta un punto di riferimento identitario per la città. Il restauro dell’illuminazione arriva in un momento favorevole: con l’estate e l’aumento del turismo culturale in Veneto, Castelfranco consolida il suo ruolo come meta d’arte rinascimentale. Il cuore dell’intervento è la sostituzione dell’impianto precedente, ormai obsoleto, con sorgenti LED Fidelity: il cielo della Pala e il mantello rosso della Madonna sono ora più nitidi, vibranti, profondi. «È come se l’opera avesse ritrovato la propria luce originaria – racconta Don Paolo Barbisan, direttore dell’ufficio per l’Arte sacra e i Beni culturali della diocesi di Treviso – Potremmo dire che oggi, grazie a questo intervento, ci troviamo davanti a un “nuovo Giorgione”». L’installazione prevede quattro corpi Navata Optus, integrati nella pietra marmorea della cappella: due illuminano la tavola, due la lapide tombale di Matteo Costanzo, figlio di Tuzio, committente della Pala. La luce è uniforme, priva di riflessi, e segue un sistema intelligente a sensore, aumentando con l’arrivo dei visitatori, per favorire un’esperienza contemplativa intensa. «Un gioco di luce, che si attiva in risposta alla presenza delle persone, invitando il visitatore a un’immersione silenziosa, contemplativa, quasi mistica» conclude don Paolo. (l.s.)
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