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Una area di allattamento nella biblioteca di Cavarzere

Un luogo dove le mamme potranno allattare in tranquillità

Una area di allattamento nella biblioteca di Cavarzere

Un momento dell'inaugurazione

Una nuova area allattamento è stata inaugurata nelle scorse settimane a Cavarzere, in biblioteca, alla presenza delle autorità comunali e dei consiglieri regionali Lucas Pavanetto e Marco Dolfin.

Si tratta di un luogo accogliente e protetto, dove le mamme potranno allattare in tranquillità e serenità, vivendo questo gesto naturale e prezioso nel rispetto della privacy e del benessere.

“Questa nuova area allattamento rappresenta un traguardo significativo per la nostra comunità” – ha detto il sindaco Pierfrancesco Munari“È un servizio che mette al centro il benessere delle famiglie, offrendo alle mamme un luogo accogliente, sereno e rispettoso della loro privacy. Abbiamo voluto fortemente questo progetto perché crediamo in una città che sostenga ogni fase della vita, soprattutto quei momenti unici, delicati e preziosi come l’allattamento.”

“L’allattamento è un momento unico di amore, di legame e di cura – ha dichiarato l’assessore Bernello“un gesto semplice ma straordinario che merita tutta la nostra attenzione. Cavarzere oggi compie un passo avanti verso una comunità ancora più inclusiva e attenta alle esigenze delle persone: è con iniziative come questa che costruiremo una città sempre più a misura di famiglia.”

Un grazie ai ragazzi della Biblioteca Comunale, che hanno curato l’allestimento della sala, rendendola un ambiente confortevole e funzionale.

Un ringraziamento speciale ad Anteas Cavarzere, che ha fornito un separé medico per garantire la riservatezza.

“Iniziative come questa rappresentano un segnale concreto di attenzione verso le mamme e i neonati. L’allattamento è un gesto naturale che racchiude amore, salute e relazione: creare spazi dedicati significa promuovere una cultura di sostegno e accoglienza, in cui ogni donna possa sentirsi libera e serena” – ha sottolineato la dottoressa Milani in rappresentanza dell’Usl 3.

Alessandro Abbadir

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