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Politica
04.11.2025 - 16:12
Maria Rosa Boscolo Chio
La resa dei conti appare rinviata a dopo le regionali
Nuova crisi politica a Chioggia a causa delle dimissioni dell’assessore del gruppo Energia Civica, Maria Rosa Boscolo Chio. Il gruppo era in maggioranza dal 2024 e, per divergenze programmatiche, l’assessora ha deciso di chiudere l’esperienza con la giunta guidata dal sindaco Mauro Armelao. Il gruppo era entrato in giunta dopo l’uscita di Fratelli d’Italia. Si tratta dell’ennesima crisi nella maggioranza di centrodestra.
Le dimissioni hanno aperto una nuova crisi che pare di difficile soluzione se non dopo le elezioni regionali. Pd e Movimento 5 Stelle (sei firme in tutto) hanno chiesto la convocazione del consiglio straordinario per poter votare una mozione di sfiducia, considerato che, senza i voti di Energia Civica, la maggioranza non avrebbe i numeri per governare. Ma le sei firme non erano sufficienti: per una mozione di sfiducia, come previsto dall’articolo 30 dello statuto comunale del Comune di Chioggia, è necessario il sostegno di almeno due quinti dei componenti del consiglio, pari ad almeno 10 firme. Fratelli d’Italia avrebbe potuto integrare le quattro firme mancanti, ma è arrivato lo stop dai vertici, ritenendo le iniziative “più strumentali che realmente orientate a risolvere i problemi della città”.
Se i vertici di Fratelli d’Italia sbloccassero la situazione e dessero l’ok alla sfiducia e se i due consiglieri della lista dell’assessora dimissionaria, Roberto Rossi e Davide Varagnolo, votassero anch’essi una mozione di sfiducia, il sindaco e la sua giunta cadrebbero per 13 voti a 12. Chi invece non farà cadere il sindaco è il consigliere del gruppo misto Marco Veronese, che ha già fatto sapere di non voler aderire all’iniziativa.
Nel frattempo il primo cittadino, Mauro Armelao, per ora mantiene il silenzio, impegnato in trattative per cercare di trovare di nuovo la quadra che gli permetta di arrivare a fine mandato. La strada appare però in salita: se le posizioni resteranno cristallizzate, si resterà in attesa delle elezioni regionali e del loro esito. Dai vertici regionali del centrodestra appare chiaro che si ritiene inopportuno aprire una crisi nel secondo Comune per popolazione dell’area metropolitana di Venezia in piena campagna elettorale. Alessandro Abbadir.
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