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INDAGINI DEI CARABINIERI DI BASSANO

Sei persone arrestate dai carabinieri per i tre incendi alle pizzerie di Cassola e Rosà

Tre persone sono in carcere, altre tre ai domiciliari. L'operazione ha toccato anche Pavia, Padova, Treviso e Venezia

Sei persone arrestate dai carabinieri per i tre incendi alle pizzerie di Cassola e Rosà

Il capitano Matteo Alessandrelli che comanda i carabinieri di Bassano

Sei persone sono state arrestate dai carabinieri nelle province di Padova Pavia Treviso e Venezia con l'accusa di tentato incendio e incendio per i tre assalti ai danni della pizzeria ristorante "Da Cuti" di Cassola il 16 gennaio e due incendi alla pizzeria "Da Cuti" di Rosà il 24 gennaio scorso.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Bassano mentre le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Vicenza su richiesta della procura.

Secondo i carabinieri - che hanno diffuso una nota - un cinquantasettenne croato che dimora nella provincia di Pavia è stato l'esecutore materiale di tutti e tre gli incendi, accompagnato sui luoghi da due altre persone: un trentanovenne cittadino serbo e una donna di 36 anni trevigiana, tutti a loro volta reclutati da un sessantunenne croato con il supporto (limitatamente all'incendio tentato il 16 gennaio) di un trentunenne serbo.

Secondo i Carabinieri si tratta di una una ritorsione nei confronti degli attuali gestori ai quali aveva ceduto l'attività con un contratto di subaffitto d'azienda; poi il rapporto era sfociato in disaccordi di natura economica.

Tre persone sono state arrestate e sono in carcere altre tre sono ai domiciliari.

In carcere sono: M.P., italiano, 61enne del bassanese, B.S., 61enne cittadino croato, già sottoposto alla detenzione domiciliare per altra causa nel trevigiano, M.M., 57enne cittadino croato, dimorante nel pavese (quest’ultimo indagato anche per furto aggravato, avendo, poco prima di appiccare l’incendio alla pizzeria/ristorante “Villa da Cuti”, asportato, tra l’altro, il fondo cassa, pari a 150 euro). Gli arresti domiciliari sono a carico di B.F. 36enne, italiana, residente nel trevigiano, M.L., 39enne
cittadino serbo, residente nel mestrino, e M.D., 31enne serbo, già detenuto a Venezia per altra causa.

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