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Emergenza sanitaria

Secondo caso autoctono di Chikungunya in Veneto: scatta l’allerta sanitaria regionale

Una donna di Affi, senza precedenti viaggi all’estero, è risultata positiva al virus: nessun collegamento apparente con il primo caso

Foto di repertorio

Foto di repertorio

È stato confermato oggi, 7 agosto 2025, il secondo caso autoctono di Chikungunya in Veneto. A renderlo noto è la Direzione Prevenzione della Regione, che ha segnalato la positività al virus di una donna di 39 anni residente nel comune di Affi (VR), senza alcuna recente permanenza in Paesi dove la malattia è endemica.

La diagnosi è stata effettuata dal Dipartimento di Malattie Infettive/Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella. Le condizioni della paziente, che non è ricoverata, sono attualmente stabili e i sintomi si presentano in forma lieve.

Secondo quanto riferito dai tecnici regionali, al momento non emergono legami evidenti tra questo nuovo caso e quello precedentemente registrato nella stessa area. Tuttavia, sono in corso ulteriori indagini di diagnostica molecolare per accertare la presenza di eventuali collegamenti epidemiologici tra i due episodi.

Immediata è stata l’attivazione delle misure previste dal protocollo sanitario da parte dell’Azienda ULSS 9 Scaligera. Tra queste figurano il rafforzamento dell’indagine epidemiologica, il monitoraggio entomologico delle zanzare, la disinfestazione straordinaria nelle aree interessate, e la sorveglianza sanitaria rivolta ai soggetti potenzialmente esposti. Inoltre, è stata intensificata la comunicazione con i medici di medicina generale, i pediatri e i presidi di pronto soccorso nei comuni coinvolti.

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare infette del genere Aedes, in particolare la zanzara tigre (Aedes albopictus), attiva soprattutto durante il giorno. I sintomi più comuni sono febbre alta improvvisa, forti dolori articolari, eruzioni cutanee, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza e, in alcuni casi, gonfiore alle articolazioni. La malattia ha generalmente un decorso autolimitante, ma può provocare complicanze in soggetti fragili come anziani o persone con patologie croniche.

La trasmissione non avviene da persona a persona, ma esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette. È quindi fondamentale, ribadiscono gli esperti regionali, adottare misure di prevenzione individuale e ambientale: uso di repellenti anche di giorno, eliminazione dei ristagni d’acqua, cura del verde e installazione di zanzariere per ridurre il rischio di contagio.

Le autorità sanitarie continuano a monitorare l’evoluzione del fenomeno, invitando la cittadinanza a collaborare attivamente con comportamenti responsabili e segnalazioni tempestive di eventuali sintomi sospetti.

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