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Cronaca
09.11.2025 - 14:58
Foto di repertorio
Succede che, in piena emergenza abitativa a Padova, un parente stretto necessita di un appartamento in affitto e decidi di aiutarlo.
Succede che inizi a guardare tutte le piattaforme online disponibili, manifesti interesse, telefoni, scrivi messaggi e email. Per non perdere priorità e tempo, dato che gli appartamenti in affitto in città sono pochissimi e la domanda è altissima.
Succede che decidi di aderire al “tienimi informato” su immobili di range determinato, inserisci i parametri e la tua email. Pensi anche “che bella questa opzione, così non devo guardare 50 volte al giorno!” e ringrazi la piattaforma di ricerca che offre questa opzione.
Succede che dopo 12 ore ricevi una email da un indirizzo Gmail con nome e cognome esposto, nella quale ti viene proposto un immobile appena ristrutturato, alla fascia di prezzo che avevi indicato e nella zona che avevi cercato. Tantissime foto in allegato e tutte che ritraggono un bellissimo appartamento.
Succede che rispondi alla email, chiedi maggiori informazioni e soprattutto un appuntamento per una visita di persona.
Succede che, per farla molto molto breve, la signora Maria M. ti propone un pagamento anticipato attraverso la piattaforma Booking di un mese di affitto più 2 mesi a titolo cauzionale. Ti ha già inviato i contratti di locazione che vuole applicare e verifichi che sono standard. Ti stupisci e chiedi ulteriori informazioni per capire meglio (spese condominiali? Quando possiamo visitarlo di persona?) e, sempre in modo molto garbato, ti viene ricordato che “purtroppo” (o fatalità?!?!) Maria M. si trova all’estero, ma che appena verrà formalizzato il contratto ed effettuato il pagamento la signora Maria M. arriverà a Padova in uno o due giorni.
Cosa succede? Succede che le truffe ormai non sono solo sui social, via sms, attraverso telefonate, clonazioni di carte di credito e di personalità, ma ora – OGGI – le truffe sono anche nelle piattaforme di ricerca di case, le più famose e le più importanti a livello nazionale.
Per avere una prova, ho fatto fare la mia stessa procedura di iscrizione ad una persona di mia fiducia. E dopo solo 2 ore è arrivata una email, dello stesso stile, con la stessa quantità di immagini. Solo il nome era diverso e anche l’indirizzo di posta Gmail.
Ora. Negli anni ho subito molte truffe, dalle più semplici all’epoca delle lire, alle più sofisticate (phishing, spoofing, riconoscimento facciale attraverso la foto profilo di Facebook), per le quali sono in corso dei processi. Sì perché da un lato sono una persona che per lavoro è molto attiva dal punto di vista digitale e dunque molto esposta, ma dall’altro sono una persona con un altissimo senso civico. Segnalo, denuncio, cerco di combattere questo sistema di continuo attacco nel momento in cui una persona ha un’esigenza.
Per questo scrivo qui, per cercare di avvisare il maggior numero possibile di persone.
Non ne faccio una questione di sicurezza o una questione politica. Ne faccio una questione sociale. Una questione di educazione, di correttezza, di rispetto delle leggi e del prossimo. Tutte cose che evidentemente non sono state insegnate e tramandate a tutti.
E che forse oggi non vengono nemmeno ritenute questioni valoriali da insegnare e tramandare.
Valeria Marcato
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