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Cronaca
10.11.2025 - 11:48
Le forze dell'ordine al lavoro
Venti donne e tre uomini sono stati destinatari di provvedimenti cautelari emessi dalla Procura di Venezia nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri sul fenomeno dei borseggi ai danni dei turisti in città. Tra gli arresti figura anche una 23enne incinta.
Le accuse, a vario titolo, vanno dal furto aggravato a violenze, minacce e lesioni personali, fino a indebito utilizzo di carte di credito, ricettazione e riciclaggio. Tra le misure decise, otto persone dovranno scontare la detenzione in carcere, otto hanno ricevuto il divieto di dimora in Veneto, sei in provincia di Venezia e una in Liguria, a Genova.
L’indagine, iniziata a giugno 2023 e proseguita fino a dicembre 2024, ha documentato 32 episodi di borseggi per un bottino complessivo superiore a 50 mila euro. Le borseggiatrici, tutte di origine croata o bosniaca e senza fissa dimora, agivano con audacia nel centro di Venezia, spesso ignorando divieti di dimora precedentemente emessi: nel corso delle indagini sono state accertate 150 violazioni.
Gli investigatori hanno ricostruito anche il ricorso alla violenza: molte delle donne reagivano fisicamente contro chi cercava di bloccarle o denunciarle, provocando traumi anche gravi. Una vittima è finita in ospedale. La violenza veniva inflitta anche alle giovani complici, alcune minorenni, obbligate a subire percosse quando il bottino non raggiungeva le aspettative delle “boss”.
Tre uomini, mariti di alcune delle donne, sono stati indagati per complicità, avendo fornito supporto logistico e familiare durante le attività criminali. Tre arresti sono stati eseguiti all’estero. La più anziana tra le indagate ha 34 anni, ma la maggior parte ha meno di 27.
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