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Cronaca
13.11.2025 - 11:42
Valeria Solesin
Sono passati dieci anni da quella notte che cambiò la storia d’Europa. Il 13 novembre 2015, Parigi fu colpita al cuore dal terrorismo: 130 persone uccise in pochi minuti, tra ristoranti, bistrot e la sala concerti del Bataclan, dove la musica si spense sotto i colpi dei kalashnikov. Tra le vittime anche Valeria Solesin, giovane veneziana, dottoranda alla Sorbona, impegnata nello studio della demografia e delle politiche per la famiglia.
Domani, venerdì 14 novembre, Venezia renderà omaggio a Valeria con una cerimonia commemorativa alle 9.30, nei pressi del ponte di San Giobbe che porta il suo nome, inaugurato nel 2017 come simbolo di memoria e di pace. L’iniziativa, promossa dal Comune di Venezia in collaborazione con la famiglia Solesin, vedrà la partecipazione del fratello Dario Solesin, del sindaco Luigi Brugnaro e delle principali autorità cittadine.
Il ricordo di Valeria è rimasto vivo in questi dieci anni: a lei sono state dedicate aule universitarie, piazze e spazi pubblici in tutta Italia. Martedì, durante la cerimonia di laurea in Piazza San Marco, l’università Ca’ Foscari le ha riservato un pensiero speciale.
Intanto, anche Parigi ricorda. Da giorni la città è tappezzata di manifesti con la scritta “Paris se souvient” (Parigi ricorda) e il motto latino “Fluctuat nec mergitur” – “Sbattuta dalle onde ma non affonda” – simbolo della resilienza parigina. Oggi si terranno cerimonie in diversi luoghi della capitale francese: dallo Stade de France, dove cadde la prima vittima, ai bistrot e al Bataclan, dove alle 14.30 verrà reso omaggio alle 90 persone uccise durante il concerto, tra cui Valeria.
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