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Elezioni Regionali 2025
24.11.2025 - 20:37
Le elezioni regionali del 23 e 24 novembre ridisegnano la geografia politica del Veneto e consegnano ad Alberto Stefani la guida della Regione.
Il Segretario generale del Consiglio regionale veneto Roberto Valente ha comunicato subito il numero che più colpisce: l’affluenza si ferma al 44,6%, con un crollo di 16,5 punti rispetto al 2020. Un dato definito “estremamente negativo”, soprattutto per una regione storicamente ai vertici nazionali della partecipazione. Il calo è omogeneo in tutto il territorio, ma più accentuato a Rovigo, Venezia e Verona. Si tratta, infatti, del peggior risultato di sempre per le regionali venete.
Il Segretario ha rinviato a un punto stampa serale per dati più consolidati, ma ha anticipato che le coalizioni guidate da Marco Rizzo e Fabio Bui, allo stato attuale, non supererebbero la soglia di sbarramento e resterebbero fuori dal nuovo Consiglio regionale.
Dal tavolo tecnico è arrivata anche la conferma del corretto funzionamento dell’algoritmo e del software Psephos, come spiegato dalla professoressa Silvia Crafa, che ha tuttavia invitato alla prudenza: con poche sezioni scrutinate “non è possibile esprimere valutazioni definitive”.
Il quadro politico è stato delineato da Giovanni Diamanti, presidente e cofondatore di YouTrend, che ha confermato la vittoria di Stefani con un margine superiore ai 30 punti su Manildo. Sorpresa anche nel voto alle liste: la Lega risulterebbe il primo partito, con un vantaggio netto su Fratelli d’Italia. In crescita anche la lista di Riccardo Szumski, che potrebbe conquistare almeno un seggio in Consiglio regionale.
Diamanti ha ricordato che il risultato del Centrodestra sarebbe il secondo migliore di sempre dopo il boom del 2020, mentre il Centrosinistra registrerebbe la sua quarta miglior performance. Tutti gli altri candidati insieme otterrebbero circa il 7%, il valore più basso mai registrato.
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