Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Canoni demaniali, per il Consiglio di Stato illegittimo il rincaro del 25%

Accolto il ricorso di un operatore balneare di Rosolina. Berton (Unionmare Veneto): "Aumento dannoso in un'estate difficile"

Turismo
Il Consiglio di stato, con propria sentenza, ha sospeso l’aumento del 25% dei canoni demaniali deciso lo scorso dicembre dal ministero delle Infrastrutture. Quello di dicembre, lamentavano gli operatori, era stato l'incremento più alto di sempre sui canoni demaniali marittimi. A livello nazionale, il calcolo dei canoni viene adeguato agli indici Istat sull’inflazione. Per il 2023, invece, l’aumento è stato calcolato facendo la media sul paniere Istat tra i prezzi all’ingrosso (+40%) e i prezzi al dettaglio (+9%) del 2022, portando quindi al balzo del +25%. Con la recente ordinanza (numero 2510 del 21 giugno 2023), il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Valerio Migliorini per conto di un concessionario demaniale di Rosolina Mare, sospendendo il decreto ministeriale che aveva stabilito l’aumento.
Alessandro Berton, presidente Unionmare
«Abbiamo accolto con grande favore l’ordinanza del Consiglio di Stato che di fatto ha decretato illegittimo il decreto 321 del 30 dicembre scorso", commenta Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto, "Già a suo tempo avevamo sottolineato l’inopportunità di questa accelerazione. Un aumento così importante che finiva di fatto per penalizzare il Veneto, territorio virtuoso dove da tempo i canoni demaniali minimi non sono presenti e già vengono indicizzati su quella che è la dimensione in metri quadrati delle concessioni. Più volte in questi mesi abbiamo ribadito come il tema della questione balneare debba essere affrontato in una riorganizzazione organica del settore e non con degli scatti in avanti com’è stato appunto il caso del decreto di dicembre. Un plauso al collega di Rosolina promotore di questa iniziativa che in qualche modo ha accolto la denuncia che anche Unionmare Veneto ha fatto dal primo istante, ovvero lamentare che questo aumento avrebbe finito per penalizzare alcuni territori, e il Veneto in particolare essendo la regione che più contribuisce al versamento dei canoni demaniali rispetto ad altri territori costieri italiani".

Unionmare pronta a promuovere un'azione collettiva

L’aumento per il momento è stato sospeso, e il provvedimento riguarda solo l’azienda che ha presentato questo ricorso. "Già la settimana scorsa ci siamo confrontati al nostro interno, supportati anche dal nostro team legale", prosegue Berton, "Abbiamo già preso contatto con l’Agenzia del demanio per avviare un’azione collettiva, per far si che tutti i concessionari che afferiscono al nostro sistema possano nei prossimi giorni presentare un ricorso pluralistico e collettivo. Questo aumento sarebbe stato dannoso anche perché le aziende, in una stagione così difficile come si sta dimostrando quella corrente, avevano fatto un grande sforzo per assorbire l’aumento dei costi per fare in modo che non si ripercuotessero sull’utente finale. I prezzi per la stagione 2023, infatti, non hanno subito aumenti, proprio per far fronte a questa situazione".
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione