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Politica
08.11.2025 - 08:58
Ieri sera, venerdì 7 novembre, a Fontaniva si è tenuto un partecipato incontro pubblico tra i candidati alle prossime elezioni regionali. La sala, gremita di cittadini interessati, ha seguito con attenzione la presentazione dei programmi e delle proposte per il futuro del territorio.
Al tavolo dei relatori erano presenti Alessandro Dal Corso per il Partito Democratico, Paola Geremia in rappresentanza di Fratelli d’Italia, Giuseppe Pan per la Lega, Eric Pasqualon per l’UDC e Michele Favero per Resistere Veneto.
L’incontro ha offerto un’occasione di confronto diretto tra i candidati, che hanno illustrato le loro priorità e risposto alle domande del pubblico.
Il candidato Alessandro Dal Corso, in corsa con il Partito Democratico nella coalizione a sostegno di Andrea Manildo presidente, ha illustrato i punti principali del suo programma, concentrato sui bisogni dell’Alta Padovana. Dal Corso ha ribadito l’importanza di rafforzare la sanità pubblica, oggi in difficoltà soprattutto nei servizi territoriali e nella carenza di medici di base: «In comuni come San Martino di Lupari la mancanza di medici di famiglia costringe i cittadini a rivolgersi ai pronto soccorso, anche per casi non gravi». Altro tema centrale è quello ambientale. Il candidato ha ricordato i casi di inquinamento a Piazzola sul Brenta e a Campo San Piero (area Italtex), sottolineando come la Regione possa intervenire nelle bonifiche dei siti contaminati e nella pianificazione urbanistica per garantire un equilibrio tra sviluppo produttivo e tutela dei residenti. Sul fronte delle infrastrutture, Dal Corso ha evidenziato la necessità di una visione complessiva della mobilità: «Servono interventi su arterie come la 308 e la Valsugana, ma anche un potenziamento del trasporto pubblico e ferroviario». Ha inoltre rilanciato il progetto della metropolitana di superficie, interrotto nel 2018, e ha citato la questione del nodo di Vigo d’Azere e della Castagnara, proponendo il prolungamento del tram verso nord come possibile soluzione. Infine, un’attenzione particolare è stata riservata all’economia di vicinato: «I negozi locali danno valore e identità ai centri storici. La Regione può sostenerli con politiche mirate e una pianificazione urbanistica coordinata che favorisca prossimità e vivibilità».
Paola Geremia, assessore alla cultura di Cittadella e candidata al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia, ha illustrato le sue priorità per il territorio dell’Alta Padovana.«I temi su cui vogliamo intervenire sono molti: ambiente, sanità, istruzione e cultura – ha spiegato Geremia – perché il nostro è un territorio vasto, con esigenze diverse che meritano ascolto e risposte concrete». Tra le principali criticità, la candidata ha indicato la viabilità e la carenza di medici di base, problemi che pesano soprattutto sui cittadini più anziani e sulle frazioni periferiche. «La Regione ha investito in infrastrutture e nuove tecnologie, ma ora serve puntare sulle persone: medici, operatori e professionisti che garantiscano una sanità di prossimità e di qualità». Sul fronte economico, Geremia ha evidenziato le difficoltà del commercio di vicinato, messo in crisi dai cambiamenti tecnologici e dal commercio online. «Serve una visione di lungo periodo e nuove forme di collaborazione tra imprese, cultura e comunità locali per sostenere chi lavora nei nostri centri storici. Le persone devono restare al centro: non possiamo pensare di sostituirle con la tecnologia».
Il candidato Giuseppe Pan, in corsa con la Lega a sostegno di Alberto Stefani presidente, ha ricordato come il Veneto abbia vissuto, dagli anni Sessanta in poi, un intenso sviluppo economico e industriale che ha trasformato profondamente il territorio. «Negli anni del boom economico – ha spiegato Pan – molti comuni non avevano ancora piani regolatori e si è assistito a una crescita rapida e diffusa: sono nate aree industriali, quartieri, città. Questo sviluppo ha portato benessere e innovazione, ma anche problemi che oggi ci portiamo dietro». Tra le conseguenze citate, Pan ha indicato la cementificazione e le difficoltà idrogeologiche, aggravate dai cambiamenti climatici e da un sistema infrastrutturale non sempre adeguato: «Abbiamo costruito molto, ma spesso senza un’adeguata pianificazione. Ora serve intervenire con una visione moderna, che concili crescita economica e tutela del territorio». Per quanto riguarda futuro delle infrastrutture venete, c'è la necessità di una pianificazione coordinata e di nuove fonti di finanziamento. Pan ha indicato come priorità il completamento dei collegamenti SR 308 del Santo e SS 47 Valsugana, opere dal costo complessivo stimato di oltre 1,5 miliardi di euro. Per finanziare questi interventi propone una maggiore collaborazione con Roma e l’Unione Europea, oltre alla possibilità che la Regione Veneto gestisca direttamente la concessione dell’A4 dal 2026, così da reinvestire gli introiti — circa 150-300 milioni l’anno — nello sviluppo infrastrutturale regionale.
Il candidato Eric Pasqualon ha sottolineato come il percorso politico del suo gruppo sia nato dall’ascolto del territorio e delle comunità locali. «Da luglio abbiamo incontrato categorie economiche, realtà del volontariato e cittadini per costruire un programma che metta al centro la persona», ha spiegato. Tra le priorità, la sanità, tema particolarmente sentito nell’area di Cittadella, e la riorganizzazione dei servizi sociali per rispondere meglio ai bisogni delle famiglie. Altro punto chiave è lo sviluppo delle infrastrutture, non solo viarie, ma anche di collegamento tra le aree industriali e i poli di Bassano e Padova, per sostenere il sistema produttivo locale. «Vogliamo dare risposte concrete al mondo dell’impresa, che genera lavoro e benessere per le nostre comunità», ha aggiunto. Infine, ha richiamato l’importanza dei negozi di vicinato, fondamentali per mantenere vive le comunità locali. Ha ricordato che la Regione può intervenire con bandi e contributi a fondo perduto per sostenere le attività commerciali: «Una serranda chiusa è una sconfitta per tutto il territorio».
Infine Michele Favero, segretario di Indipendenza Veneta e candidato con la lista Resistere Veneto a sostegno di Riccardo Schumski, ha illustrato le priorità del suo programma per il territorio. «Ridurre la cementificazione è ormai un obbligo – ha dichiarato Favero – e occorre tutelare la piccola e media impresa, che rappresenta il 98% del tessuto economico e sociale del Veneto». Il candidato ha sottolineato come servano maggiori investimenti nelle infrastrutture, denunciando la pericolosità di alcune arterie stradali e la carenza di piste ciclabili: «Non possiamo chiedere ai nostri ragazzi di andare a scuola in bicicletta se non sono messi in sicurezza i percorsi». Sul fronte sanitario, Favero ha riconosciuto l’efficienza degli ospedali di Cittadella e Padova, ma ha criticato la gestione politica del sistema pubblico: «La sanità veneta resta un punto di riferimento, ma si regge soprattutto sull’impegno straordinario dei medici, spesso costretti a turni massacranti e senza il giusto riconoscimento economico». Favero ha infine denunciato le liste d’attesa troppo lunghe e le disuguaglianze tra sanità pubblica e privata: «Non è accettabile che per un’operazione alla cataratta si debbano aspettare quasi due anni, mentre pagando si ottiene lo stesso intervento il giorno dopo. Bisogna restituire dignità alla sanità pubblica».
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