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10.11.2025 - 08:05
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Semaforo verde per la nuova pista ciclabile che unirà Monselice all’ospedale di Schiavonia, proseguendo fino a Sant’Elena. L’opera, dal valore complessivo di 2,3 milioni di euro, riceve un importante sostegno economico dalla Regione Veneto, che finanzierà il progetto con 1,7 milioni di euro provenienti dai fondi FSC 2021-2027. La Provincia di Padova, incaricata dell’attuazione, cofinanzierà i lavori con 645 mila euro.
Il nuovo tratto andrà a completare la Ciclovia Veneta 2, una delle principali arterie ciclabili della pianura padovana, creando un collegamento continuo tra l’anello dei Colli Euganei e il corso dell’Adige. Un’infrastruttura che, oltre a potenziare il turismo lento, rappresenta anche un passo avanti concreto verso la mobilità sostenibile.
«Questo intervento non è solo una pista ciclabile, ma una vera e propria svolta per la mobilità del nostro territorio – commenta Giorgia Bedin, sindaco di Monselice e candidata alle regionali per la Lega –. Offrirà ai cittadini un’alternativa concreta all’auto privata per raggiungere l’ospedale e i Comuni vicini, con benefici ambientali e sociali evidenti».

Il percorso attuale parte dall’ex fornace di via Del Porto, si snoda nel centro storico lungo via San Giacomo, via Beato Liviero, vo’ dei Buffi e via San Bellino, per poi giungere a Ca’ Oddo. Da qui prenderà avvio il nuovo tratto, destinato a completare la dorsale ciclabile della Bassa Padovana.
Il cronoprogramma prevede l’approvazione del progetto esecutivo entro dicembre 2026, l’inizio dei lavori a metà 2027 e il completamento entro giugno 2029. Tempistiche rigorose, poiché il mancato rispetto comporterebbe la perdita dei finanziamenti europei.
L’intervento rientra in un piano regionale da 12,5 milioni di euro per nove nuove ciclovie in tutto il Veneto, confermando la volontà della Regione di puntare con decisione sulla mobilità verde.
Oltre all’utilità pratica per i pendolari e per chi deve recarsi al polo ospedaliero, la nuova pista ciclabile è destinata a diventare anche un volano turistico. «Collegare i Colli Euganei all’Adige significa valorizzare il territorio e offrire ai cicloturisti un itinerario sicuro e panoramico – aggiunge Bedin –. È un’occasione per far scoprire la nostra città murata e il patrimonio naturale dei Colli».
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