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18.11.2025 - 12:44
Foto di repertorio
La musica classica torna a dialogare con il contemporaneo a Vicenza grazie alla seconda edizione del Trascrizioni Festival, la rassegna internazionale che dal 22 novembre al 7 dicembre 2025 riaccende l’Odeo del Teatro Olimpico con concerti, conferenze, laboratori e performance a ingresso gratuito.
Un appuntamento che vuole spingere lo sguardo oltre la tradizione, indagando la trascrizione non solo come tecnica musicale, ma come gesto creativo, come ponte fra epoche e culture, come modo nuovo – e sorprendente – di ascoltare ciò che credevamo di conoscere.
Il festival riunisce ricercatori, musicisti e ensemble da tutta Italia, pronti a mettere sul tavolo strumenti antichi, sonorità moderne, repertori lontani fra loro, ricreando quell’alchimia che nasce quando la musica cambia forma senza perdere anima.
La rassegna si apre la mattina con interventi di studiosi e dottorandi dedicati al tema della trascrizione.
Nel pomeriggio spazio alla chitarra, protagonista di una conversazione con Laura Mondiello, Dimitri Milleri e Giacomo Copiello, e alla presentazione del volume Le Chitarre del Pedrollo di Stefano Grondona, accompagnata da un’esposizione di strumenti storici.
Alle 18 il primo concerto: il quintetto Papier-mâché reinterpreta Debussy e Ravel in un tessuto sonoro raffinato e inatteso.
Dopo una guida all’ascolto alle 17.30, alle 18 sale sul palco Stefano Grondona, che attraversa tre secoli di musica con un repertorio che spazia da Froberger a Albéniz, passando per Scarlatti, Takemitsu e Granados.
Alle 17 torna il dialogo fra arti e consapevolezza sociale con Il volto dell’altro: Silent Lab, laboratorio curato da Non Dalla Guerra con il contributo musicale degli studenti dell’I.C. “A. Manzoni” di Creazzo e la collaborazione di Carlo Presotto e La Piccionaia.
Dopo la guida all’ascolto, alle 18 l’ensemble New Landscapes porta sul palco un mosaico affascinante che unisce Dowland e Satie a Cage, Coleman, Sun Ra, Massive Attack e musiche della tradizione mediorientale: un viaggio senza confini, nel tempo e nello spazio.
Alle 17 spazio alla danza rinascimentale con il workshop condotto da Daniele Roi, per riscoprire ritmi e movimenti che per secoli hanno animato le corti europee.
Chiusura in bellezza con l’ensemble vocale PassiSparsi, protagonista di Cantar per scherzo, concerto dedicato alle canzonette italiane di Orlando di Lasso, fra ironia, eleganza e spirito popolare del Cinquecento.
Il Trascrizioni Festival conferma la sua identità: un luogo dove la musica classica non è un oggetto da museo, ma una materia viva, capace di trasformarsi, contaminarsi e parlare a un pubblico ampio e curioso.
Tutte le iniziative sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, un invito ad avvicinarsi alla musica senza barriere, con la libertà di scoprire – o riscoprire – il piacere dell’ascolto.
Edizione
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