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PRESENTATI ALLA CASERMA DI VIA MUGGIA

Tredici nuovi carabinieri nel Vicentino: per la prima volta sono in stragrande maggioranza donne

Nove su tredici sono giovani donne. Tutti arrivano dalle scuole di formazione dell'Arma. Loro sedi sono Dueville, Montecchio Maggiore, Vicenza, Altavilla, Sandrigo, Arzignano, Marostica e Lonigo. L'impiego contro i reati di genere

Tredici nuovi carabinieri nel Vicentino:  per la prima volta sono in stragrande maggioranza donne

Con il col. Moscati i nuovi 13 carabinieri, 9 dei quali donne

Nuovi carabinieri a Vicenza: e per la prima volta sono in (stragrande) maggioranza donne. Sono tutti giovani, attorno ai 20 anni, qualcuno arriva ai 23-24. Sono appena usciti dai sei mesi di corso negli istituti di formazione dell'Arma a Torino, Reggio Calabria e Taranto. Tecnicamente, appartengono al 142° corso di allievi carabinieri. Hanno appunto il grado base, quello di carabiniere semplice. Per capirci, il colonnello Moscati che hanno davanti ha 11 gradi di distanza da loro. Ma la caratteristica di questi militari - che sono stati presentati nella caserma di via Muggia del comando provinciale dell'Arma - è che nove carabinieri su tredici sono donne. Una percentuale di quasi il 70%. Storico. L'anno scorso a maggio erano arrivati 37 carabinieri, dei quali 11 donne. Nel 2022 erano arrivati 54 militari dei quali 13 donne.

Le giovani carabiniere donne sono determinate ma anche spigliate: non hanno timori reverenziali, ma indubitabilmente conoscono e rispettano la disciplina. Parlano volentieri, raccontano di sè e del loro futuro. C'è chi, con studi tecnologici alle spalle, vorrebbe proseguire su questa strada. Chissà, magari arriverà nei Ris. Glielo auguriamo. C'è qualcuna altra che, più semplicemente, vuole mettersi a disposizione della comunità: una volta si sarebbe detto che "vuole servire la patria". Il linguaggio è cambiaot, l'animo no. Il colonello Giuseppe Moscati sorride paterno (ma non paternalista) di fronte alle giovani e ai pochi giovani maschietti, che si schierano di copertura nella sala della presentazione. Insomma, si mettono in fondo nell'ultima fila, come una volta - ma proprio una volta - magari ci si attendeva da una donna timorosa.

Il carabiniere, dunque, non è più il lavoro dei maschi. E questo s'era capito da tempo. Da quando, era il 2002, le forze armate hanno dato spazio alle donne e per convincere della bontà della scelta la Rai s'era immaginata una fiction con Manuela Arcuri, opulenta bellezza mediterranea di allora e anche oggi. Non sono di meno le ragazze di oggi con la divisa nera.

Ma c'è qualcosa in più. Come sottolinea la capitana Rosa Sciarrone, vent'anni nell'Arma, le carabiniere di oggi hanno un atout in più: sono nate quando la donna era già presente nelle forze armate. Parafrasando i nativi digitali, loro sono native carabiniere. Non è un aspetto di poco conto: significa crescere con una mentalità e in una società che una conquista l'ha compiuta. Ora di tratta di mantere la posizione, come si dice in gergo, e allargare la breccia. 

I giovani carabinieri presentati a Vicenza provengono in gran parte dal Sud e dal Centro Italia: Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia. Saranno impiegati nelle tenenze di Dueville, Montecchio Maggiore nelle stazioni di Vicenza, Altavilla, Sandrigo, Arzignano, Marostica e Lonigo.

I nuovi arrivi andranno a contribuire all'organico dei militari dell'Arma vicentina, prima di tutto a sostituire chi va in pensione o è trasferito. Per le giovani colleghe donne il colonello Moscati prevede anche un utilizzo nelle denunce di reati di genere. Non solo per accogliere gli atti, ma soprattutto per seguire successivamente le donne colpite da reati da "codice rosso".

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