La polvere di ferro è un vettore energetico migliore dell’idrogeno, perché ha una densità energetica molto più elevata
Un progetto che potrebbe aprire nuove prospettive nell'ambito della produzione di energia rinnovabile e, soprattutto, frutto di un brevetto fatto in casa “made in Maerne”. La Pometon Spa, azienda con sede a Maerne, con più di 80 anni di esperienza nella metallurgia e, in particolare, nella produzione di polveri ferrose e non ferrose ad elevata purezza, ha presentato a dicembre nella sua sede, il nuovo progetto, frutto di 5 anni di ricerche in collaborazione con l’Università Tu Eindhoven, in Olanda, in cui l'azienda ha lavorato ed investito per dare una soluzione energetica verde, che utilizza la polvere di ferro come fonte di combustibile. Il progetto vuole essere una valida alternativa energetica rinnovabile, che mira a trovare supporto e nuovi sbocchi in Italia, ma non solo. Durante la presentazione è stato mostrato il sistema di riciclo sviluppato e brevettato da Pometon stessa. Presenti per l'occasione anche la presidente onoraria Silvia Chiaraviglio Simoncini, il sindaco ed il vicesindaco di Martellago, Andrea Saccarola e Monica Cornello, il consigliere regionale Lucas Pavanetto ed il direttore generale di Confindustria Veneto Est Gianmarco Russo. “Il mercato energetico attuale si affida ancora ai combustibili fossili per generare calore ed elettricità, mentre le energie rinnovabili, come il vento e l'energia solare, rappresentano meno del 20% dei nostri requisiti energetici - ha spiegato il presidente di Pometon Rudolph Johannes Clayton. La necessità è quindi di sviluppare una fonte di energia pulita e riciclabile per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni netto entro il 2050. E’ un interesse primario non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, per questo è importante coinvolgere le istituzioni fin da subito. L’obiettivo è uno sviluppo su ampia scala: in 5/8 anni si potrebbe utilizzare la polvere di ferro per rimettere in funzione le centrali a carbone, utilizzando siti esistenti e mantenendo posti di lavoro. Per questo stiamo dialogando anche con i sindacati”. La polvere di ferro infatti è un vettore energetico migliore dell’idrogeno, perché ha una densità energetica molto più elevata: una nave di polvere di ferro equivale a 40-70 navi di idrogeno liquido e l’idrogeno è anche un materiale difficile da trasportare. È preferibile anche alla green ammonia, grazie a un'efficienza termica round trip del 59%, mentre nella green ammonia è del 25-30%. Inoltre, il ferro e l’ossido di ferro possono essere trasportati in modo sicuro, a differenza dell'ammoniaca. La polvere di ferro come alternativa diventa la soluzione più economica per lo stoccaggio e il trasporto di energia verde. Brucia infatti come i tradizionali combustibili fossili ed è l'elemento più comune sulla terra ed è facile da riciclare. Nel processo di combustione non è coinvolto carbonio, quindi non ci sono emissioni di anidride carbonica. Riccardo Musacco
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