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Autovelox spenti nel miranese: incassi crollati e strade più a rischio

Il decreto Salvini ha ridotto di due terzi i dispositivi nel Miranese, causando perdite per almeno 10 milioni e la sospensione anche dei telelaser, con rischio di aumento della velocità e degli incidenti.

Gli autovelox si spengono

gli autovelox non fanno più multe

Gli autovelox del Miranese sono per la gran parte spenti, e vanno a picco gli incassi dei comuni, praticamente azzerati.

Questi i dati, non certo positivi per l’Unione dei Comuni del Miranese, che arrivano da uno studio del Mef pubblicato dal Centro studi enti locali sulle conseguenze derivate dall’applicazione del decreto Salvini: Il costo per i comuni? Almeno dieci milioni di euro persi in tutta la città metropolitana.

Se infatti dai dati 2023 nel solo Miranese le varie multe per infrazioni al codice della strada avevano portato nelle casse pubbliche quasi 15 milioni, nel 2025, con i dati del primo semestre, siamo appena sopra i 5 e alcuni comuni — Dolo come esempio massimo — addirittura scendono praticamente a zero.

Evidente che il calo sia dovuto principalmente allo stop di parte degli autovelox, come ad esempio quello di Campagna Lupia, uno dei più “cari” per gli automobilisti ed ora stoppato dalla legge. Il decreto Salvini nel Miranese ha ridotto di due terzi gli autovelox, che risultano ormai spenti quasi tutti.

Mancano ancora oltretutto i criteri ufficiali per l’omologazione dei dispositivi, che potrebbero portare al primato di zero presenze sul territorio del Miranese, con come conseguenza probabile non solo la diminuzione delle sanzioni, ma un aumento della velocità impunita e del rischio di incidenti pericolosi, soprattutto nelle arterie principali.

Ma il decreto Salvini non ha stoppato solo gli autovelox: ha influito anche sullo strumento del telelaser. “Noi lo usavamo molto — spiega il comandante della polizia locale dell’Unione dei Comuni del Miranese, Stefano Sorato — soprattutto posizionandolo con la modalità in automatico. Ora però, in attesa di direttive più precise, abbiamo sospeso l’utilizzo, anche se abbiamo chiesto alla prefettura una deroga almeno nelle strade più a rischio”.

Massimo Tonizzo

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