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EMERGENZA NATALITÀ. ADRIA

Adria va controcorrente: cresce la popolazione, spinta dagli stranieri. Ma resta l’allarme denatalità

Adria cresce grazie all'immigrazione ma affronta la sfida della denatalità con nuove politiche abitative e un appello al governo per un sostegno nazionale.

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Contro la tendenza nazionale di calo demografico, Adria registra un’inversione di rotta e torna a crescere, trainata soprattutto dall’aumento della popolazione straniera. Al 31 dicembre dello scorso anno, i residenti complessivi del comune hanno raggiunto quota 18.668: 9.123 uomini e 9.540 donne, con un saldo positivo di quasi 300 unità rispetto all’anno precedente.

A contribuire in maniera significativa a questo risultato è stato l’incremento degli abitanti di origine straniera, che sono aumentati di 278 unità nell’arco di dodici mesi.

Un dato che fa riflettere e che, pur rappresentando un segnale positivo per il territorio, non cancella le preoccupazioni di fondo legate alla denatalità. Ne è consapevole anche il sindaco, che commenta con realismo: «Se mi chiede se esiste una soluzione vera, le rispondo che da soli possiamo fare ben poco.  -  commenta il primo cittadino Massimo Barbujani - I Comuni possono attuare iniziative locali, ma è difficile andare oltre certi limiti. Serve un piano nazionale significativo sulla natalità. Penso a tutte quelle famiglie che ogni giorno faticano a conciliare lavoro, carriera e vita familiare. E poi c’è il tema cruciale della casa: anche su questo servono misure concrete a livello statale».

Nel frattempo, l’amministrazione Barbujani prosegue sul fronte del sostegno abitativo, puntando su una politica rafforzata di edilizia residenziale pubblica. È stata approvata una nuova delibera che amplia le percentuali di alloggi destinati a giovani, coppie e famiglie in difficoltà, con l’intento di rendere Adria sempre più attrattiva per chi desidera costruirsi un futuro sul territorio. Tra le principali novità, l’aumento delle quote riservate a giovani under 35, a coppie appena sposate o prossime al matrimonio, e a famiglie monogenitoriali. La delibera si avvale delle possibilità previste dalla Legge regionale, distribuendo gli alloggi ERP secondo criteri precisi: il 10% riservato alle Forze dell’ordine; 8% agli under 35; 8% alle coppie sposate da meno di tre anni o in procinto di sposarsi entro dodici mesi; 8% alle famiglie composte da un solo genitore con figli a carico; 10% destinato ai casi di emergenza abitativa. La misura si inserisce nel quadro delle opportunità offerte dalla normativa regionale e si accompagna alla partecipazione a bandi per l’efficientamento energetico degli alloggi popolari, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’abitare.

Adria, insomma, riesce oggi a tenere il passo, ma guarda con attenzione – e con una certa apprensione – al futuro demografico. Come molte realtà locali, chiede alla politica nazionale di affrontare il nodo natalità con strumenti adeguati e strutturali.

Sara Busato

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