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Attualità
03.08.2025 - 10:32
Foto di repertorio
L’ultimo Consiglio Comunale di luglio ha varato la variante del piano Regolatore. Si è trattato di un lungo ed articolato dibattito in aula che ha portato al confronto maggioranza ed opposizione che si sono misurate su visioni diverse sul tema edilizio ed urbanistico.
La posizione della maggioranza è incarnata per lo più dal Sindaco “Si tratta di un provvedimento di capitale importanza per il futuro del nostro territorio- ha dichiarato Marcello Bano - abbiamo accolto in totale 58 interventi di trasformazione urbanistica, tra cui 20 accordi pubblici/privati su aree di particolare interesse per la comunità e 38 richieste di famiglie del nostro comune, relative alle loro proprietà, senza particolari ricadute sul tessuto urbano: alcuni concittadini attendevano una risposta dal lontano 2019. Per la prima volta nella storia di Noventa, abbiamo realizzato una variante a consumo di suolo zero. Noventa Padovana attualmente risulta il secondo più cementificato tra i 560 comuni del Veneto, con una superficie di suolo consumato del 43,09%. Questo ci ha portato a rifiutare, a malincuore, una quarantina di richieste di nuove edificazioni. Altre novità importanti sono il trasferimento degli insediamenti produttivi al di fuori delle aree residenziali, l’obbligo di rientrare nella classe energetica A4 (la più alta possibile) per tutti i nuovi edifici, il limite minimo di 100 metri quadri per le nuove residenze. Riguardo quest’ultimo punto, si tratta di una scelta politica: io non faccio edilizia a basso costo, per attirare nel nostro comune torme di disperati, perché non trovo giusto che chi da anni aspetta una casa o un aiuto dal comune, che per anni ha lavorato e contribuito a far crescere la nostra comunità, si veda passare avanti da qualcuno che è appena arrivato e, purtroppo, sta ancora peggio. Come sindaco, credo che il mio dovere sia difendere le persone che abitano a Noventa. Posso e devo fare qualcosa per i miei concittadini, compreso chi è arrivato da altri paesi e ce l’ha messa tutta per cercare di migliorare la sua condizione”.
La posizione della minoranza è stata introdotta dall’ex sindaco Luigi Bisato che si è così espresso: “Quello di cui stiamo discutendo questa sera è un argomento .. di lunga gittata .. si parla dello sviluppo dei prossimi 15 anni. La realtà di Noventa e in parte di Noventana è di una edificazione degli anni 70/80/90 di edilizia diffusa con casette al massimo di 2 piani con tanto verde intorno e un reticolo di relazioni, parcheggi. La vocazione del territorio non è quella di buttar giù una villetta privata per fare un condominio di almeno 15 appartamenti. Metri cubi e metri cubi nel lotto mentre noi all’epoca avevamo la regola dei 3 alloggi, cioè nel caso di edificio singolo con tanto scoperto al massimo poteva essere fatta una trifamigliare. Non bisogna lasciare indietro nessuno ma conservare la memoria storica e non costruire sono condominiotti. Ci deve essere l’impronta di tutela e di conservazione del territorio diversamente diventeremo un quartiere di Padova e non una cittadina di lustro come siamo adesso”. Gli fa eco l’ex Assessore Fabio Borina “Con il limite imposto che tutte le nuove unità abitative siano almeno di 100 metri utili che alla fine con garage e altro si arriveranno ai 130 mq, e con il conseguente prezzo che difficilmente andrà sotto i 350/400 mila euro di fatto non si aiuta la maggioranza dei cittadini che non possono avere importanti risorse economiche per comprare casa. Di alloggi nuovi inferiori a questa metratura non se ne potranno più costruire. Così non si danno opportunità a giovani coppie, ai single, alle famiglie monoparentali, a chi vuole una abitazione performante in termini di efficienza energetica ma di una dimensione adeguata alle sue necessità. Ai giovani cresciuti a Noventa che ambiscono e desiderano rimanerci anche da adulti che opportunità offriamo? I 60 mq, gli 80 con le stesse certificazioni energetiche perché non possono essere definiti di “eccellenza” e dare risposte abitative a chi ha disponibilità economiche più contenute? E’ la prima volta che la politica abitativa urbanistica di Noventa va in questa direzione di “esclusività elitaria” senza una lettura completa delle varie esigenze della popolazione”.
Nadia Zorzan
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