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Maserà ricorda l’alpino Alessandro Trentin

Maserà ricorda l’alpino Alessandro Trentin: posa di una targa al Parco della Libertà e commozione della comunità per il giovane scomparso durante il servizio militare

Maserà ricorda l’alpino Alessandro Trentin con una targa al parco della Libertà

La targa in ricordo dell'alpino Alessandro Trentin

Maserà ha onorato la memoria dell’alpino Alessandro Trentin con la posa di una targa a lui intitolata al Parco della Libertà, sede del locale gruppo Alpini. La cerimonia, svoltasi il 14 settembre, ha visto la partecipazione commossa della comunità, delle autorità e di numerosi gruppi alpini provenienti dai comuni vicini.

L’iniziativa è stata fortemente voluta dagli Alpini della sezione di Maserà, guidati dal presidente Claudio Manfin, e dalla sezione provinciale, che hanno dimostrato ancora una volta il loro attaccamento alla memoria dei propri commilitoni. Alessandro Trentin, alpino maseratese, venne a mancare tragicamente il 17 maggio 1989 a soli vent’anni, mentre svolgeva il servizio militare di leva.

«Un ricordo ancora impresso nella memoria dei maseratensi – ha dichiarato il sindaco di Maserà, Gabriele Volponi, durante la cerimonia – Trentin, soprannominato affettuosamente “Fiori” dagli amici, viene ricordato come un ragazzo gioioso, scherzoso, simpatico e fisicamente prestante. Chi parla di lui lo ricorda ancor oggi con grande affetto».

La tragedia avvenne all’interno della caserma Feruglio a Venzone, in provincia di Udine, che ospita il Battaglione “Tolmezzo” dell’Ottavo Reggimento Alpini. Nel corso di un’esercitazione di addestramento, un colpo accidentale partito dall’arma lo colpì a morte.

«La targa a suo nome – ha aggiunto il sindaco Volponi – rappresenta un ritorno tra di noi per l’alpino Trentin. Un grazie di cuore agli Alpini per l’enorme felicità e commozione che mi hanno fatto provare in occasione della cerimonia. La posa della targa rende omaggio a un giovane maseratense la cui prematura scomparsa ha lasciato un segno profondo nella comunità, mantenendo vivo il ricordo e il sacrificio di chi ha servito la Patria».

CRI.S.

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