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Cultura

Giornata delle Ville Venete. Villa Molin e Villa Giusti in mostra

Obiettivo: riscoprire e valorizzare la bellezza e la cultura che il territorio offre

Villa Molin e il suo parco: un Viaggio nel tempo tra Padova e i Colli Euganei

Uno scorcio di Villa Molin

Un unico percorso per due ville. È l’idea dell’Associazione Ville Venete che a metà ottobre ha riunito le due storiche dimore padovane in un tour coinvolgente. 

Un weekend dedicato alla visita e alla valorizzazione delle ville venete. È l’evento promosso dall’Associazione per Le Ville Venete – APS e IRVV (Istituto Regionale per le Ville Venete), quando molte storiche dimore del territorio hanno spalancato le loro porte ai visitatori proponendo percorsi innovativi attraverso varie esperienze: degustazioni, soggiorni, laboratori, reading, performance artistiche, attività olistiche, cconvegni e incontri esclusivi. L’evento è giunto alla sua quarta edizione dopo il successo delle precedenti (lo scorso anno si sono contati 15 mila visitatori in due giorni) e anche quest’anno ha puntato sia sulla bellezza dei luoghi, sia sulla qualità dei percorsi proposti per attirare sempre più turisti e valorizzare al meglio il patrimonio storico e artistico del territorio. La provincia di Padova, in questo senso, è particolarmente ricca di ville storiche, al punto che alcune sono state “accorpate” in un unico tour. È il caso di Villa Molin e Villa Giusti, con quest’ultima che da almeno cent’anni suscita l’interesse e la curiosità di storici e visitatori per le vicende legate all’Armistizio al termine della prima guerra mondiale.

E’ stato dunque proposto un unico percorso tra le due dimore situate a sud di Padova. Villa Molin è un edificio risalente al 1597, costruito da Niccolò Molin, ambasciatore della Serenissima presso il Granducato di Toscana, nonché genero del doge Grimani. I patrizi veneziani gareggiavano tra loro con la costruzione delle sontuose residenze; quindi, quando Niccolò decise di costruire una villa di campagna per rendere omaggio alla propria famiglia, chiamò il più importante architetto del suo tempo a Venezia: Vincenzo Scamozzi, autore delle Procuratie Nuove in piazza San Marco e continuatore di alcuni progetti di Palladio.

La storia di Villa Molin si intreccia con quella di Villa Giusti nel 1918, quando Padova divenne la capitale del fronte. Nella dimora cinquecentesca si riunirono gli alti comandi militari e fu sede di alcuni incontri che portarono all’armistizio firmato il 3 novembre presso la vicina Villa Giusti, che vanta una storia altrettanto importante ma diversa.

Sembra infatti che il complesso abbia origini medievali, ipotesi che trova conferma da alcuni ritrovamenti. Nei secoli successivi la sua presenza è maggiormente documentata: nelle mappe del XVIII secolo la villa si presenta come un complesso quadrangolare, formato su tre lati da vari edifici connessi fra loro, e chiuso sul quarto da un muro che tocca i fianchi della torre. L’apparenza dunque è proprio quella di un residuo di complesso fortificato, che fu probabilmente trasformato in residenza dai proprietari nel corso del tempo.

Ma la villa – che nel XX secolo era di proprietà dei conti Giusti del Giardino – è nota soprattutto per la firma dell’Armistizio che pose fine alla Grande Guerra. Qui sono custoditi quasi tutti gli arredi presenti il 3 novembre 1918 a partire dal tavolo su cui fu firmato l’Armistizio e quattro seggiole nere di stile Thonet, delle quali una ha le gambe più corte, caratteristica che una voce popolare attribuisce al fatto che Vittorio Emanuele III, per la bassa statura, quando era in divisa non riuscisse a toccare terra con gli stivali se seduto su una seggiola d’altezza normale.


Per restare aggiornati sulle prossime iniziative è possibile consultare il sito giornatavillevenete.it.

Andrea Benato

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