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01.03.2023 - 17:39
Quello che era il bocciodromo è diventato temporaneamente un centro ricreativo gestito dalla Pro loco a favore dei propri soci. Non è un mistero che il Comune da tempo, anni ormai, stia cercando, sinora invano, la chiave per il rilancio dell’intera area di via Villa del Bosco dove sono concentrati il complesso architettonico dell’ex Casa del Fascio, con il relativo parco, e gli impianti sportivi. Dopo l’inaugurazione nel 2008 degli importanti restauri, cofinanziati da Provincia e Regione, dell’edificio progettato dall'architetto Quirino De Giorgio e realizzato nel 1938 grazie al congruo contributo della famiglia Montesi proprietaria dello zuccherificio, tutti confidavano in un radioso futuro, soprattutto a servizio del paese, di quello che è uno dei rari esempi d'architettura futurista nel panorama architettonico veneto. Invece, dopo l’iniziale positiva esperienza commerciale del “Serale”, è stato tutto un lento e inesorabile declino. Tutti i vari bandi che nel tempo hanno tentato di assegnarne la gestione sono andati deserti o non hanno portato a nulla. Con la pandemia è stata chiusa anche l’ala del fabbricato storicamente dedicata a bocciodromo, che alla fine è stato del tutto smantellato. L’amministrazione del sindaco Roberto Franco, che sulla carta qualche nuova idea ce l’aveva, è stata subito frenata dalla mancanza di risorse da investire sull’area e poi dall’emergenza sanitaria che ha necessariamente cambiato le priorità. In queste ultimi mesi qualcosa si sta però rimettendo in moto.
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