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Crisi penitenziaria
22.11.2024 - 17:03
Immagine di repertorio
Questa mattina, una delegazione di deputate del Partito Democratico, composta da Debora Serracchiani, Antonella Forattini, Ilenia Malavasi e Valentina Ghio, ha ispezionato il carcere femminile della Giudecca a Venezia e visitato il padiglione Vaticano della Biennale, dove è stato proiettato un docufilm sul tema carcerario.
La visita ha messo in luce numerose problematiche della struttura veneziana. Nonostante le criticità riscontrate siano meno gravi rispetto ad altri istituti italiani, le deputate hanno annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Tra le questioni principali segnalate, la condizione obsoleta degli edifici: stanze ampie ma sovraffollate ospitano fino a dieci detenute, creando difficoltà di convivenza. Tuttavia, l’istituto si distingue per la presenza di ampi spazi interni ed esterni che permettono attività trattamentali, come corsi scolastici, orticoltura e sartoria.
La situazione sanitaria, però, appare grave. La carenza di personale specializzato, in particolare psicologi e psichiatri, penalizza l’assistenza a detenute con problemi psichiatrici o tossicodipendenze, che spesso dovrebbero essere affidate a strutture di cura alternative. Le deputate hanno sottolineato l’urgenza di migliorare il coordinamento tra sanità e sistema penitenziario, con particolare attenzione alla gestione dei fascicoli sanitari.
Un ulteriore problema riguarda la sezione ICAM, dove le madri vivono con i propri figli. La mancanza di una puericultrice ostacola il benessere dei bambini, complicando anche l’accesso all’asilo nido e alla scuola per l’infanzia. Le deputate suggeriscono l’utilizzo di case famiglia come alternativa, per garantire condizioni più adatte ai minori.
"La situazione delle carceri italiane – hanno dichiarato le parlamentari – richiede interventi immediati e strutturali". Tra le priorità segnalate: investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture, l’assunzione di personale penitenziario e sanitario e una revisione delle politiche che hanno portato a un sovraffollamento insostenibile.
"Occorre intervenire con urgenza per evitare che una situazione già al limite diventi insostenibile, sia per i detenuti sia per gli operatori".
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