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25 aprile

Ponte San Nicolò, il 25 aprile ridimensionato scatena il web: insulti al Sindaco

Il Sindaco De Boni: «Decisione fraintesa e strumentalizzata, ma questa è una festa di tutti»

Ponte San Nicolò, il 25 aprile ridimensionato scatena il web: insulti al Sindaco

Il sindaco De Boni

Doveva essere un adattamento nel segno della sobrietà, si è trasformato in un caso nazionale. Le modifiche al programma per il 25 aprile comunicate dall’Amministrazione di Ponte San Nicolò hanno innescato una vera e propria bufera sui social, con accuse, insulti e un’ondata di polemiche indirizzate al sindaco Gabriele De Boni.

Al centro della controversia, la scelta di annullare la cerimonia di consegna delle tessere elettorali ai diciottenni e il concerto in piazza, mantenendo però la messa e il momento commemorativo al monumento ai caduti. Una scelta motivata dall’adesione alla richiesta di “sobrietà” del Governo, in occasione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, ma che ha generato reazioni accese, soprattutto a seguito di una lettura superficiale del titolo del comunicato istituzionale.

A prendere posizione anche il consigliere regionale lombardo Luca Paladini, che ha criticato la decisione pubblicamente, contribuendo alla risonanza nazionale della vicenda. Ma il sindaco De Boni ha voluto rispondere con chiarezza ai microfoni di Radio Veneto24:

"Vengono strumentalizzate a seconda di quello che è il governo di turno e la politica nazionale di turno. Di fatto io ho mosso anche una critica alla scelta del Governo non tanto sull'indizione dei cinque giorni di lutto per la morte di papa Francesco, ma più che altro sull'indicazione di essere sobri senza una reale procedura rispetto a cosa. Cosa implica questa sobrietà"?

De Boni ha inoltre sottolineato l’ambiguità lasciata agli amministratori locali:

"C'è stata una discrezionalità troppo ampia data a noi sindaci e c’è chi ne approfitta per fare politica becera, di contrapposizione tra destra e sinistra. Cosa che il 25 aprile dovrebbe aver superato da decenni: è una festa che ha unito l’Italia sotto la democrazia e la libertà".

Infine, un messaggio a chi ha attaccato con toni duri:

"Non mi offendo per quelli che mi hanno offeso, ma trovo che ci sia ancora tanto lavoro da fare sulla storia, e purtroppo ancora tanta ignoranza dettata da contrapposizioni politiche faziose. Dopo tutta questa risonanza, mi aspetto una folla di gente domani in piazza con me a festeggiare l’Italia libera e democratica."

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