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Rovigo – 5,3 milioni per il risanamento conservativo dell’ex Palazzo del Genio Civile

 Il progetto valorizzerà l’immobile storico e ospiterà i nuovi uffici INPS

Rovigo: ex sede del Genio Civile di Rovigo

Rovigo: ex sede del Genio Civile di Rovigo

Presentato a Palazzo Nodari il progetto di fattibilità tecnico-economica per il recupero dell’ex Genio Civile, edificio di rilevanza storica e architettonica nel cuore della città. Il cantiere prenderà il via nel 2026 e i lavori, stimati in 500 giorni, restituiranno nuova vita a un patrimonio chiuso da oltre 40 anni, accogliendo gli uffici locali dell’INPS.

Rovigo – È stato presentato nella Sala Consiliare di Palazzo Nodari il progetto di fattibilità tecnico-economica per il risanamento conservativo dell’ex sede del Genio Civile di Rovigo, un edificio di grande valore storico e architettonico nel cuore della città, oggi in stato di degrado dopo decenni di chiusura.

L’intervento, finanziato dalla Regione del Veneto per un importo complessivo di 5 milioni e 340 mila euro – di cui 4 milioni provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione e 1 milione e 340 mila euro dal bilancio regionale – punta a restituire alla comunità un bene di interesse culturale e archeologico, restituendolo alla sua funzione pubblica. Una volta terminati i lavori, nell’edificio saranno trasferiti gli uffici dell’INPS, assicurando così una nuova destinazione funzionale al complesso.

Alla presenza del sindaco di Rovigo e degli assessori regionali al Patrimonio e alla Cultura, il progetto è stato illustrato dal Direttore dell'U.O. Genio Civile di Rovigo, Alessandra Tessarollo.

L’edificio, le cui prime tracce progettuali risalgono al 1939 – anno in cui vennero completati i lavori sul magazzino idraulico e chiuso il quarto lato del cortile – fu sopraelevato nel 1958 con la realizzazione del terzo piano e alcune modifiche estetiche ai prospetti. Un ulteriore ampliamento fu realizzato nel 1972, con la costruzione di una nuova ala sul lato sud.Dal 2015 il fabbricato è di proprietà della Regione Veneto, a seguito del trasferimento dallo Stato.

 Con la sua torretta ottagonale d’angolo, che si affaccia tra Corso del Popolo e Piazza Repubblica, l’edificio rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura civile del Novecento rodigino. Tuttavia, il lungo inutilizzo e la mancata manutenzione lo hanno portato oggi a un precario stato di conservazione.

L’intervento prevede un risanamento conservativo finalizzato al recupero funzionale, strutturale e igienico-sanitario dell’immobile. Saranno consolidati gli elementi portanti, ripristinate le facciate e introdotte nuove dotazioni di sicurezza e accessibilità, tra cui una scala antincendio e un nuovo blocco ascensori nel cortile interno.

Il progetto interessa complessivamente 2.559 metri quadrati, distribuiti su cinque livelli, dal piano interrato alla copertura, e sarà realizzato in due stralci funzionali: Il primo stralcio (4 milioni di euro) riguarderà il consolidamento strutturale e il restauro dei prospetti esterni, oltre alle opere interne dei piani interrato, terra e primo. Il secondo stralcio (1,34 milioni di euro) completerà le finiture e gli impianti dei piani superiori e del cortile interno, con interventi mirati all’efficientamento energetico, al rifacimento dei bagni, dei pavimenti e dei serramenti.

Attualmente, la gara d’appalto è in corso, con aggiudicazione prevista entro fine gennaio 2026. Seguirà la stipula del contratto entro fine febbraio, quindi 100 giorni per la progettazione definitiva/esecutiva. Successivamente, dopo l’approvazione e l’acquisizione del parere della Soprintendenza, partiranno i lavori del primo stralcio, stimati in 500 giorni.

Dalla presentazione del progetto è emersa anche la volontà di indire un concorso di idee tra professionisti per proporre un nuovo nome all’edificio, che, vista l’importanza storica e l’imponenza architettonica, non merita di essere identificato semplicemente come edificio dell’“ex Genio Civile”.

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