Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

DENTRO LA NOTIZIA

Alle superiori polesane addio smartphone in classe: ad Adria il modello degli armadietti elettronici e dell’educazione digitale

Il modello dell’Istituto Cipriani-Colombo di Adria, finanziato dal Pnrr, punta a meno distrazioni e migliori competenze dopo l’allarme Invalsi.

cellulare salute

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, gli istituti superiori delle province polesane si preparano a dire addio all’uso libero dei telefoni cellulari in classe, allineandosi alle regole già in vigore nelle scuole elementari e medie. La circolare ministeriale dello scorso giugno ha evidenziato gli effetti negativi di un uso eccessivo dello smartphone su salute, benessere e rendimento scolastico degli studenti, lasciando agli istituti ampia autonomia nella gestione delle modalità di applicazione.

Tra le soluzioni adottate, l’istituto Cipriani-Colombo di Adria rappresenta un modello all’avanguardia: grazie ai fondi del Pnrr, in due dei tre plessi scolastici erano già stati installati armadietti porta cellulari con chiusura elettronica, un sistema partito come sperimentazione e ora consolidato. Il terzo plesso, per motivi di costi, sarà oggetto di ulteriori valutazioni, ma l’impegno è quello di uniformare le modalità di gestione in tutta la scuola.

L’iniziativa non si limita a un intervento logistico: l’istituto punta anche a un percorso educativo, volto a stimolare negli studenti una maggiore consapevolezza sull’uso corretto del digitale e a ridurre comportamenti dannosi o distrattivi durante le lezioni.

Il contesto nazionale conferma l’urgenza di interventi simili. I dati delle prove Invalsi mostrano un aumento della quota di studenti delle superiori con scarse competenze in italiano e matematica, fenomeno che viene attribuito anche alla crescente presenza dei dispositivi mobili nella vita scolastica.

Con l’inizio delle lezioni, la scuola di Adria si propone come un modello che coniuga sicurezza, organizzazione e educazione digitale, preparando gli studenti a un utilizzo più consapevole della tecnologia e a un rientro in aula meno “digitale” e più concentrato sullo studio. (s.b.)

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione