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Mogliano Veneto, cambio di guardia alla biblioteca di Bonisiolo: arriva l’associazione Funnyland

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Gestione biblioteca: il Pd accusa l’Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto, ma il Vicesindaco non ci sta

Una medaglia ha sempre due facce e se il Comune di Mogliano Veneto in merito alla biblioteca di Bonisiolo assicura di aver agito “in nome della correttezza”, il Pd parla di “sfratto” premeditato. La vicenda è ormai nota a moglianesi e non: la biblioteca di Bonisiolo inizierà ad essere gestita dall'associazione Funnyland, realtà guidata da Alessandra Pignatiello che è risultata vincitrice del nuovo bando indetto dal Comune. Funnyland subentrerà pertanto alla storica associazione che per oltre vent'anni l'ha guidata. L’opposizione non ha però digerito il passaggio ed è scattata la polemica. “Con la scusa del ‘metto tutto a bando’, l’amministrazione Bortolato sfratta dalle loro sedi storiche le associazioni che da decenni svolgono servizi e attività per il territorio” ha accusato il Circolo del Partito Democratico di Mogliano Veneto. “Ci chiediamo – ha proseguito il Partito in una nota – come sia stato scritto il bando, quali siano stati i criteri con cui si sono assegnati i punteggi e quali siano stati i punti di forza delle proposte rivali”. Per il Partito Democratico la preoccupazione è che alle prossime strutture messe a bando sia riservata la stessa sorte; in tal caso, afferma il Pd, “saremo di fronte non più ad un procedimento amministrativo, ma a scelte con una matrice politica ben precisa”. Inoltre, per l’opposizione “la regola del ‘tutto a bando’ non vale per tutti”. Per “vederci chiaro” il Partito ha annunciato larichiesta di un accesso agli atti e di un’interpellanza all’assessore Copparoni che commenta la vicenda così: “La gara è una procedura che garantisce tutti e la politica ne sta fuori perché se ne occupano i tecnici”. “Da parte mia – ha aggiunto Copparoni – ho invitato tutti alla collaborazione assicurando la sorveglianza del Comune a garanzia di correttezza per entrambe le parti”. Smentita dell’Amministrazione comunale anche per quanto riguarda i dieci giorni di tempo per “smantellare tutto”. “Abbiamo dovuto mettere una data che era il 10 gennaio, – spiega Copparoni –, ma il giorno stesso abbiamo assicurato all’associazione che c’era tutta la volontà di concedere il tempo necessario: non si cancellano venti anni in dieci giorni”. “Mi auguro – ha concluso Copparoni – che tutto venga fatto nell’interesse della frazione”. Passato il polverone rimane una certezza: ogni cambiamento non mette mai tutti d’accordo. Marika Andreoli
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