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05.11.2019 - 09:45
I circoli del Pd dell’Alto Sile chiedono al governatore Zaia di fare chiarezza sul ruolo e sull’importanza dell’aeroporto Canova nell’economia che gira attorno a Treviso. Si vuole sapere quanti degli oltre 3 milioni di passeggeri in transito ogni anno al Canova si fermano realmente a Treviso, qual è la ricaduta dell’attività dello scalo sull’economia trevigiana e quali vantaggi ci sono a fronte dei disagi che la presenza di un aeroporto da quasi 23mila voli all’anno comporta. “Fino ad oggi non siamo riusciti ad avere spiegazioni plausibili - mette in chiaro l’avvocato Innocenzo D’Angelo, referente del coordinamento dei circoli del Pd dell’Altosile -: lo scalo è sorto e si è sviluppato in un sito inadatto, perché fortemente urbanizzato, e per di più a solo una ventina di chilometri da un ben più ampio e funzionale aeroporto internazionale: il Marco Polo di Venezia”. “Sono sotto gli occhi di tutti i disagi sia degli utenti sia dei cittadini che percorrono la Noalese- conclude -. Di recente è balzato agli occhi il problema della sicurezza. L’aeroporto non è dotato di monitor che seguano gli aerei in fase di atterraggio e decollo: questi vengono seguiti “a vista”. Eppure siamo nel terzo millennio e nel mitico e progredito Nordest”. Adesso si attende una risposta dalla Regione. Mauro FavaroEdizione
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