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Nel trevigiano sette attività sospese per lavoro nero e gravi violazioni in materia di sicurezza

carabinieri ispettorato del lavoro generica e tagliata

Venti in totale le aziende sanzionate per una cifra complessiva di 250mila euro. Nove lavoratori erano impiegati "in nero"

Nei giorni scorsi sono stati effettuati svariati controlli in tutto il trevigiano da parte dei Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso. L’attività ispettiva ha riguardato svariati settori tra i quali l’edilizia, l’agricoltura e il commercio, interessando nel complesso 22 aziende, individuate anche a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma Territoriale.

L'esito dei controlli

Complessivamente l’attività ha permesso di riscontrare la presenza di 9 lavoratori impiegati “in nero”, di cui 6 nel settore agricolo e 3 nel commercio, con conseguente sospensione delle attività imprenditoriali. Analogamente, i controlli volti a verificare la corretta applicazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno portato alla sospensione di 2 attività nel settore dell’edilizia. Nello specifico, nel corso dei controlli svolti all’interno di un cantiere edile situato a Vedelago (TV), è stata sospesa l’attività imprenditoriale di un’azienda che stava impiegando degli operai in quota senza aver provveduto a predisporre il ponteggio in modo tale da evitare le cadute verso il vuoto. Si è proceduto a sospendere l’attività di un’altra azienda operante in un cantiere di Giavera del Montello (TV), dove una ditta di elettricisti stava operando senza adeguati sistemi di protezione individuale contro le cadute dall’alto e senza aver redatto il previso Piano Operativo di Sicurezza. In agricoltura, durante le ultime giornate della vendemmia, sono state sospese 3 aziende di Valdobbiadene, 2 delle quali per aver impiegato complessivamente 6 lavoratori italiani “in nero” ed una terza per non aver provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi. Infine, all’interno di due aziende di Cappella Maggiore (TV) dove si effettua il taglio e la lavorazione del legname, sono stati individuati 3 lavoratori, 2 dei quali extracomunitari, che operavano “in nero”, privi di ogni tutela assicurativa e previdenziale. I controlli, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni, tra le quali la mancata nomina del medico competente, l’omessa formazione dei lavoratori ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Nel complesso, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare violazioni a seguito delle quali sono state irrogate sanzioni complessive per circa 250.000 euro.
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