La donna è stata curata in ospedale a Portogruaro e le sue condizioni stanno migliorando. L'Usl 4: "Attenti alle conserve fatte in casa"
L'ospedale di Portogruaro
Allarme nel Veneto orientale per un caso di botulismo, che ha coinvolto una donna di 41 anni, residente nel Sandonatese. La donna si era recata al Pronto soccorso dell’ospedale di Portogruaro, segnalando vertigini, difficoltà a parlare e deglutire, nonché problemi di vista. Segnali tipici di un’intossicazione da tossina botulinica. Il personale medico ha sottoposto la signora a un’indagine neurologica la quale ha confermato il sospetto di botulismo alimentare. La donna è stata ricoverata in rianimazione e poi nella Stroke Unit dell’ospedale di Portogruaro. Adesso le sue condizioni sono migliorate. Contemporaneamente è stato informato il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN), deputato alle attività di sicurezza alimentare. Il dipartimento di prevenzione, tramite il personale del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) e il personale del SIAN, ha subito avviato un’indagine epidemiologica ed effettuato un sopralluogo nell’abitazione della quarantunenne recuperando varie tipologie di conserve preparate in casa, tra le quali un vasetto di peperoni sott'olio. Ed è proprio in questo vasetto che l’istituto Zooprofilattico delle Venezie ha riscontrato la presenza del “clostridium botulinum”, il più noto produttore di tossine botuliniche.
L'appello dell'Usl 4: "Serve attenzione nella preparazione delle conserve in casa"
"L'ottima coordinazione con il personale dell’ospedale, e la collaborazione della donna intossicata, ci ha permesso di svolgere tutte le indagini del caso in tempi ristretti - spiega Anna Pupo, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4 - . In tal modo siamo riusciti a recuperare gli alimenti e varie conserve che potevano contenere questa tossina, evitando che altri familiari potessero consumare l'alimento in questione". L'indagine ha inoltre permesso di escludere che il problema fosse causato da conserve o preparazioni sott'olio a produzione industriale. In questo caso il dipartimento di prevenzione avrebbe attivato il sistema di allerta alimentare con il ritiro della confezione incriminata in tutti i punti vendita. La quarantunenne in questi giorni è stata dimessa dall’unità dei terapia intensiva della neurologia di Portogruaro ed è in buono stato di salute. La dottoressa Pupo lancia un appello: "Dovrebbe essere già noto ma non ci stancheremo mai a dirlo: prestate la massima attenzione nella preparazione di conserve in casa perché, come avvenuto in questo caso, un’apparente semplice conserva sott'olio può generare tossine nocive e potenzialmente mortali".
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter