Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Benito Madonia: "The Voice Senior una grande esperienza, da Mogliano ho ricevuto tanto affetto"

Il musicista, autore e interprete moglianese ha sfiorato la vittoria del programma Rai 1, ma ora guarda già al futuro: "Concerti in programma e qualche offerta di lavoro. La strada è trovare il Dio che c’è dentro ognuno di noi"

“La cosa più importante nel mio mestiere è colpire il cuore delle persone e a giudicare dalle parole che mi sono state riservate credo di averlo fatto". Così Benito Madonia, musicista, autore e interprete palermitano di nascita ma moglianese di adozione, tra i 12 finalisti – su 30mila candidati iniziali – di The Voice Senior, programma Rai 1 condotto da Antonella Clerici. Dopo una lunga carriera, a "70 anni suonati" sei arrivato in televisione...emozioni? L’avventura è iniziata grazie a un mio carissimo amico che ha insistito affinché mi iscrivessi al programma; mi ha detto: “una voce come la tua merita un pubblico più ampio”. Poi si sa, la televisione è una scatola magica e sapere di avere un pubblico di oltre 3 milioni di spettatori fa un certo effetto, ma la cosa più strana è sicuramente avere la possibilità di “rivedersi”. Ti rendi conto di quanto vali, di cosa fai, come lo fai, come ti presenti, di quanto sei fotogenico…una bella sensazione. Non sei solo un cantante però.... Mi piace scherzare dicendo che “sono abbondante perché dentro di me ci sono tante cose”: dipingo, scrivo canzoni – tra cui “Male che fa male” per Alex Baroni e“Boscomare” per Rossana Casale̶   sono specializzato in ipnosie ho all’attivo sei album. Ho scritto anche un libro intitolato “Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto” che parla di spiritualità, dell’essere umano, di me in definitiva. Credo fortemente che Dio sia in ogni essere umano: c’è chi lo chiama anima, chi spirito. La strada è proprio questa: riuscire a scoprire la divinità interiore, il Dio che c’è dentro ognuno di noi e il viatico è il sentimento, l’amore. Una sorpresa inaspettata anche per i tuoi concittadini la partecipazione al programma... Mi definisco “un uomo di strada”: mi piace andare al mercato, bere un caffè al bar, passeggiare per Mogliano. Ecco, ovunque io vada ho ricevuto e continuo a ricevere complimenti: i moglianesi si sono stretti intorno a me in un abbraccio affettuoso. La cosa che mi ha reso in assoluto più orgoglioso però è il riconoscimento della mia “originalità”, mi è stato detto che “non ho imitato”. C’è una frase di Thelonious Monk, grande pianista jazz che dice: “artista è colui che più somiglia a sé stesso”. Questa è la mia filosofia di vita: non bisogna rappresentare sé stessi, ma essere sé stessi. Anche Gesù nel Vangelo dice “Io sono colui che sono” e non “io sono Gesù”. Siamo chi “mettiamo in essere”, non quello che rappresentiamo, la nostra identità anagrafica o i nostri titoli: più andiamo in profondità più siamo autentici. Quella è l’arte e il cammino di tutta una vita. Cosa ti ha lasciato The Voice Senior? Una grande serenità, perché ho affrontato l’intero percorso senza lasciarmi prendere dall’antagonismo che fa parte di ogni gara. La verità è che gli altri sono sempre una conseguenza del rapporto che abbiamo con noi stessi: l’unica grande gara è con noi, per questo ho sempre cantato al meglio innanzitutto per me. Anche conoscere grandi cantanti-coach è stata un’occasione: Gigi D’Alessio è davvero una brava persona, di cuore, semplice che non si è imposto come insegnante, ma mi ha detto: “non ho consigli da darti”. E ora? Sicuramente The Voice Senior darà una spinta alla mia carriera. Ho già dei concerti in programma e mi stanno arrivando alcune proposte di lavoro…dopo un po’ di meritato riposo ci penserò. Marika Andreoli
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione