La vice presidente della commissione consiliare sociosanitaria Anna Maria Bigon incolpa Zaia di non prendere le giuste decisioni per migliorare la situazione sanitaria
Bigon avanza contro Zaia con l'accusa di non investire laddove sarebbe utile, siccome la Regione continua a non occuparsi di questioni importanti come quella sanitaria: "Ancora una volta, Zaia si esibisce nel classico esercizio dello scaricabarile. Ripete come un disco rotto che il disastro della carenza di personale medico nella sanità pubblica regionale è dovuto al numero chiuso nelle università oppure ai vincoli di spesa. Per coerenza dovrebbe almeno ingaggiare una battaglia vera a livello nazionale per ribaltare la situazione, invece alza bandiera bianca e versa lacrime di coccodrillo." L'esponente Dem sottolinea: “Entrando nel merito della conferenza stampa del presidente della Giunta regionale sullo stato della sanità veneta il lamento del presidente sui flop dei concorsi di assunzione presenta evidenti falle. Se mancano attualmente 3.500 medici, perché finora sono stati indetti bandi per un totale di soli 1.000 posti? Già si sapeva che non ci sarebbe stata una sufficiente risposta? E, se sì, perché non si fa nulla per rendere appetibili questi ruoli, compresi quelli dell'ambito infermieristico? Perché Zaia e l'assessore Lanzarin continuano imperterriti nel non intervenire per garantire livelli di stipendio adeguati a ritmi di lavoro non stressanti?". A rinforzare la questione è anche il fatto che il Veneto rientra nelle Regioni con maggior cessazione di lavoro in ambito sanitario: “Significa che, pur nel difficile quadro nazionale, esistono delle specificità negative che segnano la gestione della sanità veneta. I numeri dicono inoltre che il Veneto è tra le ultime regioni per medici di famiglia in attività in rapporto agli abitanti. Con previsioni che nel giro di un anno ci dicono che il deficit tra uscite ed entrate porterà alla perdita di ulteriori 156 medici. Com'è possibile, in questo modo, scongiurare l'intasamento dei Pronto Soccorso per il quale Zaia si dice preoccupato? Anche sulle liste d'attesa, eterna emergenza, occorre investire, comprando pacchetti di prestazioni libero- professionali intramurarie ad importi ovviamente adeguati e aggiornati”. “In questo modo – osserva la consigliera del Pd - viene dato un riscontro a chi chiede la prima visita, eseguendola nei tempi previsti. E al tempo stesso si garantisce ai nostri operatori sanitari quel maggiore riconoscimento, anche economico, la cui assenza, aggiunta a tutto il resto, provoca la fuga costante dal pubblico. Insomma, Zaia la smetta con questo piagnisteo che serve solo a coprire un immobilismo che dura da anni". Bigon conclude: “Il nostro più sentito ringraziamento va a tutto il personale sanitario che opera in Veneto nella convinzione che il miglior segno di vera gratitudine sia quello di garantire loro tutte le condizioni e gli strumenti per lavorare bene".
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