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Marcato. “Un piano per attirare le imprese in Veneto e un progetto per la transizione energetica”

Intervista in redazione all’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato. Sulle elezioni regionali non ha dubbi: “Il candidato deve essere un leghista”

Marcato. “Un piano per attirare le imprese in Veneto e un progetto per la transizione energetica”

L'assessore Marcato nello studio di radio Veneto24

Un'intervista a tutto tondo, che si è svolta presso la redazione de La Piazza, LaPiazzaweb e radio Veneto24, ci ha permesso di ascoltare con attenzione le misure presenti e future messe in campo dall'assessore allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato. Ecco un estratto. La versione completa è in onda su radio Veneto24 e l'approfondimento nell'uscita di ottobre de La Piazza.

Assessore Marcato, partiamo dal sostegno alle imprese, ci sono risorse? Come si sta muovendo la Regione?

Ho portato in giunta recentemente un disegno di legge da 45 milioni di euro per l'attrazione degli investimenti, dedicato proprio alla capacità di rendere il nostro territorio appetibile alle imprese. Abbiamo poi la disponibilità di oltre mezzo miliardo di euro di fondi europei che vengono usati attraverso i bandi  sia in forma di credito a tasso agevolato che a fondo perduto. Si tratta di bandi costruiti con le associazioni di categoria, con con i corpi intermedi, con il territorio, proprio perché bisogna rispondere a precise esigenze.Tenga conto che ogni volta che apro un bando dedicato alle imprese vado sempre in overbooking, significa che abbiamo centrato un’esigenza del territorio. Oggi inoltre bisogna lavorare molto sul credito perché il Veneto, una regione che per il 97% composta da aziende con meno di nove dipendenti, presenta una effettiva difficoltà di accesso al credito. Le banche presenti oggi fanno fatica a erogare microcredito, ciò che invece interessa il nostro tessuto produttivo.

Le fa paura la crisi della Germania?

Essendo un nostro mercato di riferimento questo preoccupa però è altrettanto vero che noi, in termini di export, abbiamo aumentato rispetto all'anno scorso, perché siamo bravissimi a trovare altri mercati. Il fatto che oggi la Germania sia in queste difficoltà economiche e finanziarie desta evidentemente una preoccupazione. Però il Veneto ha sempre avuto la capacità di rispondere a qualsiasi tipo di crisi. C’è ancora, invece, una forte ripercussione per il blocco dei rapporti con la Russia che non fa bene alla nostra economia. Spero che si arrivi quanto prima a una soluzione.

Qual è un il progetto che le sta particolarmente a cuore?

Uno è il piano energetico regionale è molto ambizioso, ci candidiamo a diventare la regione più più più attenta alla transizione ecologica ed energetica del Paese. L’altro già in fieri è la ZLS di Venezia e del Polesine, un detonatore economico per la nostra crescita, che forse è un po' difficile da capire per l’uomo della strada. In parole semplici, chi oggi viene a investire a Porto Marghera o in Polesine avrà una riduzione delle tasse e un abbattimento sostanzioso della burocrazia. Sono i due elementi che interessano le imprese, poca burocrazia e meno tasse.

Passando alla politica, quale sarà il ruolo della Lega nel 2025?

Io non ho dubbi e ho le idee molto chiare. Il ruolo della Lega del 2025 sarà lo stesso negli ultimi quindici anni. Per cui, per quanto mi riguarda, il prossimo candidato presidente della Regione Veneto deve essere un leghista. Se ovviamente riusciremo ad avere questa opportunità con il centrodestra compatto benissimo se così non dovesse essere, nessun problema. Io ho già l'exit strategy, ho già un piano B: un tridente attacco formato da lista Lega, Lista Zaia con capolista Zaia, lista amministratori con i nostri migliori amministratori, anche non necessariamente della Lega, a trazione autonomista. C’è già un sondaggio che gira, che ci dice in maniera incontrovertibile che questa ipotesi vincerebbe contro qualsiasi altra compagine.

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