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Sanità
08.12.2024 - 15:00
Immagine d'archivio
Un'innovativa scoperta scientifica dell'Università di Padova potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’obesità e, al contempo, offrire una speranza per chi lotta contro l’infertilità maschile. Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che gli agonisti del recettore del GLP-1, farmaci già utilizzati per il trattamento del diabete, non solo aiutano a ridurre il peso corporeo, ma migliorano anche la motilità degli spermatozoi, intervenendo positivamente sulla fertilità maschile.
Questi risultati, presentati durante il XXXIX Convegno di Endocrinologia e Medicina della Riproduzione a Padova, segnano un passo significativo nella comprensione degli effetti collaterali positivi di questi farmaci. “Il recettore del GLP-1 è presente non solo negli organi coinvolti nel metabolismo, ma anche nei testicoli e sugli spermatozoi,” ha spiegato il professor Carlo Foresta, coordinatore della ricerca e presidente della Fondazione Foresta ETS. “La stimolazione del recettore GLP-1 ha mostrato effetti diretti sulla motilità degli spermatozoi, migliorandola notevolmente."
L’obesità è un problema crescente in Italia, con quasi il 47% della popolazione adulta in sovrappeso o obesa. Oltre ai problemi di salute generale, questa condizione influisce negativamente sulla fertilità, contribuendo a un aumento dei casi di infertilità maschile. "Obesità e infertilità maschile sono strettamente collegati", ha aggiunto il professor Foresta, evidenziando come l'obesità causi squilibri ormonali e danni alle cellule spermatiche.
La ricerca ha dimostrato che l’obesità riduce la qualità del liquido seminale, e gli agonisti del GLP-1 sembrano agire positivamente nel migliorare la mobilità degli spermatozoi, riducendo il colesterolo nelle membrane cellulari e favorendo un miglior movimento. Questo offre nuove possibilità terapeutiche per gli uomini infertili, soprattutto quelli con obesità.
Il professor Alberto Ferlin e il professor Andrea Di Nisio, collaboratori nella ricerca, hanno confermato che la somministrazione di questi farmaci in vitro ha portato a un miglioramento significativo della motilità spermatica, aprendo così una nuova strada per il trattamento dell'infertilità legata all'obesità.
Nel contesto più ampio della denatalità in Italia, un fenomeno in costante crescita con una riduzione significativa delle nascite negli ultimi anni, queste scoperte scientifiche potrebbero giocare un ruolo cruciale. Nel 2023, sono stati registrati solo 379.000 nati vivi, con un tasso di natalità tra i più bassi in Europa. “Questi risultati sono un passo importante nel trattamento delle complicanze dell’obesità, che non solo influenzano la salute generale ma anche la capacità riproduttiva,” ha concluso il professor Foresta.
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